Il “Made in Italy” non è soltanto un marchio di qualità nei beni materiali, ma si conferma sempre più come una leva strategica anche per il settore turistico italiano. Lo ha sottolineato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, durante la sua partecipazione alla Italian Design Week di Washington DC, dove ha ricevuto il premio “Tourism Champion 2025”. 

Un asset competitivo da 14 miliardi

Secondo le ricostruzioni, il Made in Italy genera «quasi 14 miliardi di euro di valore economico in termini di spesa turistica».  Inoltre, sono oltre 185.000 le imprese artigiane italiane collegate in modo diretto alla domanda turistica, valorizzando la filiera identitaria italiana. 

Santanchè ha evidenziato che l’offerta turistica italiana trae forza dall’integrazione tra produzione manifatturiera – moda, arredamento, enogastronomia – e ospitalità, sottolineando come «se oggi l’Italia è famosa nel mondo, lo deve al Made in Italy» che «si esprime in ogni campo: dall’ospitalità … alla moda e all’enogastronomia».  

Quali implicazioni per il turismo e l’economia

Questo legame tra produzione e turismo apre diverse piste operative e implicazioni:

Le sfide da affrontare

Nonostante il dato incoraggiante, restano questioni importanti:


In conclusione, l’analisi della ministra Santanchè mette in luce una dimensione spesso sottovalutata del “Made in Italy”: non solo produzioni di eccellenza esportate, ma anche un pacchetto turistico-esperienziale che genera miliardi e rafforza l’identità del Paese nel mondo. Per le imprese del settore turistico, artigiano e manifatturiero, questa è un’opportunità da cogliere con strategie integrate, internazionalizzazione e valorizzazione del racconto identitario.

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