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2015-01-01

Il programma del Ministro Clini prevede incentivi per efficienza made in Italy

La proroga strutturale della detrazione del 55% e per la riqualificazione energetica e quella dei certificati bianchi, entrambe in scadenza a fine anno, è ormai cosa certa. Ma l'intenzione è quella di inserire questi meccanismi incentivanti all'interno di un progetto più ampio che inneschi un processo di crescita del mercato interno italiano e che metta le imprese del nostro paese nella condizione di offrire sui mercati internazionale prodotti competitivi. Lo ha rivelato il neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini, ai microfoni di Maurizio Melis, nell'attesa intervista andata in onda ieri su Radio 24.

Uno dei punti chiave del programma di governo, che verrà presentato nei prossimi giorni, punta a collegare l'incentivazione allo sviluppo tecnologico, sopratutto di nuove tecnologie. Che si traduce nella proposta di forme di incentivazione dell'offerta e non solo della domanda, come detrazioni fiscali per chi fa ricerca e innovazione. "Detrazioni che", come ha dichiarato Clini, "in parte ci sono ma sono poco utlizzate e sopratutto io vorrei orientare di più sul lato dell'offerta per fare in modo che gli effetti degli incentivi, diversamente da come è avvenuto nel caso del fotovoltaico, si fermino in italia." "Vorrei", ha precisato il neo ministro, "che ci fosse il doppio vantaggio di avere una disseminazione di sistemi energetici più efficienti o che utilizzano fonti rinnovabili nel nostro paese, accanto al vantaggio di sostenere e consolidare la capacità di produzione italiana di questi sistemi." Il sistema incentivante per il fotovoltaico, adottato nel 2007, ha premiato sopratutto l'importazione di prodotti e ha generato in Italia, secondo Clini, "una schiera di assemblatori, che rappresentano una attività produttiva importante ma che non sono esattamente quelli che aggiungono ricchezza." Per rilanciare il paese sono, dunque, necessari sforzi che partano, non solo dal decreto legislativo sulle rinnovabili, ma anche dalle misure che il ministro, come rivela, sta preparando per il piano nazionale per l'efficienza energetica.

Far ripartire il paese significa anche riattivare un sistema del credito, che in Italia ha subito una forte battuta d'arresto. Ed è in questo senso che il ministro ha dichiarato di aver chiuso, dopo una lunga istruttoria, la procedura e firmato l'accordo con la cassa depositi e prestiti che utilizzzerà 600 mln di euro del ministero dell'Ambiente per concedere crediti agevolati al tasso dello 0,50% a chi vuole fare investimenti per promuovere efficienza energetica e uso delle rinnovabili attraverso l'impiego di tecnologie innovative. Questa misura, spiega Clini, "verrà sostenuta da un fonodo rotativo, perché vogliamo incentivare un sistema che poi si autofinanzi. E sarà destinata soprattutto a piccoli e medi investimenti, perché l'idea è quella di disseminare nel paese soluzioni nuove usabili anche a livello domestico, nei condomini, nei grandi complessi universitari e ospedalieri, nelle attività produttive." "E io spero", sottolinea il ministro, "che sia un driver per sostenere la volontà l'interesse di investitori in italia."

Concludendo l'intervista confessa di guardare alla Cina, Corrado Clini. Un paese in cui "l'efficienza nei sistemi edilizi sta diventando uno dei punti di riferimento prinicipali delle politiche energetiche per il risparmio energetio." E l'Italia potrebbe porsi l'obiettivo di mettere a punto tecnologie a basso costo ma efficienti ed innovative e collocarle in un "contesto di cooperazione tecnologica con la Cina, in cui la ricettività di mercato è molto forte."

Fonte: Casa&Clima.com

 

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