Made in Italy, calzaturieri: un buon 2011, ma ci serve sostegno
Il settore delle calzature nel 2011, nonostante la crisi economica e la riduzione dei consumi interni, ha conseguito risultati positivi, dovuti sostanzialmente all'export. Ma per il 2012 non mancano timori da parte degli industriali del settore, in particolare per quanto riguarda il problema della liquidità delle aziende. È il quadro che emerge dal Rapporto 2012 sullo stato di salute del sistema calzaturiero italiano, presentato dall'Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani a Roma, alla Camera dei Deputati.Cleto Sagripanti, presidente dell'Associazione, illustra i risultati: "Il nostro settore è strategico per l'Italia, perchè ha molta occupazione. Noi abbiamo 80mila occupati diretti e oltre 150mila indiretti nei tanti laboratori sparsi nei nostri distretti. È un settore che crea occupazione, quindi è un settore in cui dobbiamo investire tutti, perchè dobbiamo investire in quei settori che ci possono aiutare nella crescita. E poi sostiene l'economia perchè nel 2011 abbiamo la bilancia commerciale di oltre 3 miliardi, quindi una piccola manovra".Restano le preoccupazioni per il 2012. Come quelle derivanti dalla stretta del credito proveniente dalle banche. Da Sagripanti un appello: "La banche devono sostenerci, oramai non hanno più scuse ne alibi. Devono capire che noi a nostra volta stiamo facendo banca per i nostri clienti, perchè sono comunque un patrimonio importante, ma le banche devono comunque sostenerci".Dal Rapporto emerge chiaramente uno slogan: "Uscire in avanti" affinchè non si risponda solo all'emergenza, ma si lavori per un nuovo ciclo di sviluppo che guardi al medio periodo.
Fonte: TM News