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2015-01-01

Commercio estero: in calo deficit Paesi extra Ue, 1, 5 mld

Cala il deficit commerciale con i paesi extra Ue che a febbraio e' a 1,552 mld contro i 2,338 mld di febbraio 2011. In particolare, il Made in Italy mostra una ripresa: secondo gli ultimi dati dell'Istat sul commercio estero, l'export e' salito a febbraio, rispetto a gennaio, dello 0,5% mentre l'import e' calato dello 0,4%. In particolare, l'aumento congiunturale "e' diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni esclusa l'energia, ed e' piu' sostenuto per i beni di consumo durevoli (+6,7%) e non durevoli (+3,6%). Dal lato dell'import la flessione interessa soprattutto i beni strumentali (-10,4%)". Nell'ultimo trimestre la crescita congiunturale delle esportazioni (+2,2%) interessa tutti i principali raggruppamenti, in particolare l'energia (+18,1%) e, in misura molto meno intensa, i beni di consumo (+2,0%). In crescita l'export anche su base tendenziale (+11,8%), incremento che coinvolge tutti i principali comparti. L'energia (+22,8%), i prodotti intermedi (+15,7%) e i beni di consumo non durevoli (+14,5%) presentano tassi di crescita superiori alla media. Le importazioni registrano una crescita tendenziale del 4,6% con incrementi particolarmente sostenuti per l'energia (+26,5%). Gli acquisti di prodotti intermedi e di beni strumentali mostrano, invece, una flessione pari, rispettivamente, a -15,4% e -7,5%. A fronte di un ampliamento del deficit energetico su base annua da -4,4 a -5,6 miliardi di euro, la riduzione del deficit commerciale complessivo e' determinata dalla rilevante espansione dell'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, che raddoppia, tra febbraio 2011 e lo stesso periodo del 2012, da 2,0 a 4,0 miliardi. I mercati piu' dinamici all'export sono: Svizzera (+35,7%), Giappone (+22,1%), Stati Uniti (+21,5%), EDA (+17,6%) e ASEAN (+16,5%). Le vendite di beni verso la Cina, invece, sono in flessione (-4,8%). La crescita delle importazioni risulta ampiamente superiore alla media per i flussi commerciali provenienti da Russia (31,8%), OPEC (+15,9%) e Stati Uniti (+7,2%). In marcata flessione risultano gli acquisti di beni da EDA (-26,7%), Turchia (-22,3%), Giappone (-20,4%), Cina (-11,4%) e ASEAN (-9,9%) .

Fonte: AGI

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