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2015-01-01

Anche per il sistema legno-arredo è l'estero l'ancora di salvezza

A pochi giorni dalla design week milanese, in programma dal 17 al 22 aprile, Federlegnoarredo ha diffuso i dati 2011 su un settore che, in linea con l'andamento attuale del made in Italy, viene penalizzato dai consumi interni (a quota 24,9 miliardi di euro, -7,3% sul 2010) ma trova una boccata d'ossigeno oltrefrontiera.

Secondo le statistiche fornite dall'associazione di categoria in collaborazione con Cosmit, lo scorso anno il fatturato del macro-comparto legno/arredo è arretrato del 4,2%, da 33,4 a 32 miliardi di euro, con un -4,8% per quanto riguarda specificamente l'arredamento, le cui vendite si sono ridotte da 21,3 a 20,3 miliardi. Segno che non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia, dopo un 2009 disastroso, in cui i ricavi delle imprese del legno/arredo erano scesi in picchiata (-18%) e un 2010 che aveva dato adito a qualche speranza (+1,9%).

Fortunatamente c'è anche il rovescio della medaglia, ossia la crescita del 5,8% sul fronte delle esportazioni: in particolare, l'arredo ha messo a segno un +4,3%, equivalente a 10,4 miliardi di euro, progredendo a doppia cifra in Russia (+11%), Ucraina (+20,9%), Arabia Saudita (+22%), Svizzera (+11,5%) e Cina: la Repubblica Popolare, con un balzo del 34,3%, sale in 13esima posizione tra le nazioni clienti. Bene anche Emirati Arabi (+8,4%), Francia (+4,1%), Belgio (+5%), Austria (+6,5%) e Germania (+6,7%).

Il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, ha ricordato come nel nostro Paese le manovre restrittive e il blocco dell'erogazione dei mutui abbiano inciso pesantemente sull'indotto della casa, provocando inevitabilmente un forte ridimensionamento della spesa. Che fare allora? Secondo gli imprenditori, bisognerebbe come minimo che il governo agevolasse l'acquisto del primo impianto di mobili, così come accade con l'Iva al 4% per la prima abitazione.

"Non dimentichiamo - ha sottolineato Snaidero - che, pur rappresentando le esportazioni un grande polmone per le aziende italiane, riguardano un numero limitato di realtà, quelle più strutturate". Le altre fanno fatica. "Solo nel 2011 - ha continuato il numero uno di FederlegnoArredo - abbiamo perso per strada circa 1.500 imprese, con un calo di quasi 8mila addetti nella filiera, di cui 4.300 nell'arredo".

Un banco di prova importante, in un 2012 che si prospetta a sua volta irto di difficoltà, sarà l'imminente appuntamento con il Salone del Mobile: alla manifestazione sono attesi oltre 2.500 espositori, che occuperanno 209mila metri quadri del polo di Rho-Pero, e 300mila visitatori internazionali. L'headline questa volta è "A Milano. Dove, se no?" e si spera che proprio dal capoluogo lombardo, dove come sempre saranno numerosissimi anche gli happening extra-fiera, possa arrivare un'iniezione di ottimismo.

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