Crisi: i suicidi per motivi economici in Europa, in Italia +52%
Altri tre suicidi ieri nel nostro Paese per motivi economici e gia' se ne contano 38 dall'inizio dell'anno. Ma i piu' a rischio, in tempi di crisi, sono i disoccupati, quelli che hanno perso il lavoro o non riescono a trovarlo, seguiti da imprenditori e liberi professionisti.
Secondo il recente rapporto dell'Eures Ricerche economiche e sociali, intitolato "Il suicidio in Italia al tempo della crisi", sarebbero in aumento soprattutto i suicidi dei senza lavoro (362 nel 2010, contro 357 nel 2009 e una media di 270 nel triennio precedente). Nel nostro Paese, invece, i suicidi di imprenditori e lavoratori, motivati da difficolta' economiche, sono saliti del 52 per cento dai 123 del 2005 ai 187 del 2010, l'anno piu' recente su cui ci sono statistiche ufficiali. Negli altri paesi europei che sono stati colpiti dalla grave congiuntura economica, le cose non sembrano andare molto meglio. In Grecia, tra 2007 e 2009, il tasso di suicidi e' aumentato del 24 per cento, secondo le statistiche del governo. In Irlanda, tra 2007 e 2010, e' cresciuto del 16 per cento, secondo il "National registry of deliberate self harm".
Fa eccezione la Spagna, dove la cifra dei suicidi e' diminuita, passando dai 3263 del 2007 ai 3158 del 2010, secondo l'ultimo studio sulle cause di morte pubblicato dall'INE (Instituto nacional de estadistica). Il tasso di suicidio tende ad aumentare in tutte le fasi storiche di crisi economica, come ha segnalato recentemente uno studio statunitense pubblicato dai "Centers for Disease Control and Prevention". Il record negativo negli Usa si e' registrato, non a caso, con la Grande Depressione: +22,8% in quattro anni, tra il 1928 e il 1932.
Grecia, Italia e Spagna restano, comunque, tra i Paesi col tasso di suicidi piu' basso in Europa: rispetto a un indice di rischio continentale medio del 10,3 per 100 mila abitanti, l'Eures fa presente che la Grecia nel 2009 era al 2,9; l'Italia al 5,0; la Spagna al 6,4 e l'Irlanda al 10,0. E quelli economici, almeno nel nostro Paese, influiscono poco sul dato complessivo dei suicidi: stando all'Istat, quasi una persona su due (1.412 sui 3.048 complessivi nel 2010) ha deciso di farla finita a causa di una malattia (per 4 su 5 di origine psichica). La seconda causa di suicidio e' affettiva: 324 persone si sono tolte la vita per questioni di cuore, piu' o meno il doppio rispetto a chi l'ha fatto per il conto in banca.
E quasi in un caso su tre non e' stato possibile individuare il movente del gesto. Bisogna inoltre ricordare che in Germania, la cui economia tiene, l'indice di suicidio su 100 mila abitanti e' quasi doppio rispetto all'Italia. In Grecia, sull'orlo del fallimento, e' pari a poco piu' della meta' rispetto all'Italia e addirittura il paese ellenico e' quello in cui si verificano meno suicidi in Europa (ma i dati dell'Eures si riferiscono al 2009, quando la crisi era ancora in una fase iniziale, quindi andrebbero aggiornati).
Fonte: AGI