Tutela del made in Italy, protestano gli orafi
«Il settore orafo argentiero italiano rappresenta uno dei più importanti pilastri del manifatturiero-moda made in Italy, un comparto rappresentativo di quel modello italiano che ha tanto contributo allo sviluppo industriale del nostro Paese, non possiamo permettere che venga corroso e squalificato dai fenomeni di contraffazione» cosi si esprime Ivana Ciabatti, presidente della sezione orafi-argentieri di Confindustria Arezzo.
La contraffazione ha conseguenze molto negative che si traducono in termini di calo del fatturato, costi legali per il suo contrasto e conseguente perdita di fiducia nei confronti del mercato. Senza dimenticare i danni sociali connessi alla perdita dei posti di lavoro, allo sfruttamento della mano d'opera, al pericolo per la salute dei consumatori e al minor gettito fiscale dello Stato.
«La lotta alla contraffazione rappresenta una delle priorità della nostra associazione, a livello locale e nazionale - prosegue Ivana Ciabatti - ma per cercare di arginare il fenomeno è necessario un maggiore supporto istituzionale, normativo ed economico per le imprese che sostengono notevoli investimenti in sviluppo, ricerca, innovazione. Occorre inoltre rinforzare la consapevolezza, da parte dei consumatori, della natura illecita dell'acquisto delle contraffazioni attraverso campagne di comunicazione mirate e azioni di sensibilizzazione».
Per illustrare il quadro normativo comunitario e nazionale di riferimento e dare conto delle diverse forme di protezione del design orafo previste dall'ordinamento, domani alle 14.30 nella sede di Confindustria Arezzo, si terrà un seminario a tale riguardo.
Fonte: FrescodiWeb.it