Coldiretti Toscana: una legge salva-olio made in Italy
Quattro bottiglie di olio extravergine su cinque, vendute nei supermercati contengono miscele di diversa origine e nell'etichetta, la provienza delle olive è praticamente illeggibile: a lanciare la denuncia e l'allarme è Coldiretti Toscana che torna a chiedere con forza una carta d'identità chiara e trasparente per l'olio dopo il maxi sequestro avvenuto a Siena nei giorni scorsi per frode alimentare.
"Si tratta di quasi 8 mila tonnellate di olio sfuso che il consumatore avrebbe acquistato con la convinzione di portare in tavola un prodotto 100% italiano - ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marcelli . Se fossero arrivati sul mercato, avrebbero generato un danno di circa 50 milioni di euro ai nostri ovilicoltori". Il consiglio per i consumatori - ha spiegato Marcelli - è quello di diffidare degli oli eccessivamente economici, il cui prezzo non riesce a coprire neppure il costo della raccolta delle olive".
Insomma un olio di 2.5/3 euro non può essere un prodotto italiano, questo è infatti il prezzo dell'olio sfuso, senza imbottigliamento. Dobbiamo salire a un minimo di 4 euro, per essere più sicuri di cosa compriamo. Ma il problema rimane sempre cosa c'è scritto sull'etichetta. Nonostante infatti sia obbligatorio indicare - dal luglio 2009 - se il prodotto "olio" è costituito con prodotti stranieri ecco che le diciture riportate in etichetta (miscele di oli di oliva comunitari o michele di oli non comunitari) spesso sono illeggibili o sono riportate in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia o in una posizione dove non sono visibili.
E allora tutti contro l'olio "taroccato", dove l'immagine stampata sulla bottiglia richiama spesso ai nostri territori, alle colline toscane anche se le olive provendono da paesi del mediterraneo come Grecia o Marocco, tanto per fare un esempio. Ma come si possono tutelare i consumatori? Coldiretti ha presentato a Roma la proposta di legge salva-olio made in Italy, sottoscritta da numerosi senatori ma ancora in attesa di approvazione.
Secondo la legge "salva olio" l'indicazione sulla composizione delle miscele del prodotto dovrà avere un'altezza minima di 1.5 centimetri ed essere ben visibile rispetto al fondo dell'etichetta. Insomma trasparenza totale e anche indicazioni chiare sulla provenienza geografica delle materie prime. Ma non solo perchè Coldiretti punta all'introduzione di un "panel test" che possa "smascherare" gli oli difettosi in commercio, con la verifica delle caratteristiche organolettiche degli oli.
In gioco ci sono i posti di lavoro di chi produce seriamente olio di qualità, italiano e toscano, "annientato" da prodotti a basso costo e di scarsissima qualità, prodotti che nuociono alla salute. Perchè di mezzo va anche la cosa più importante, il benessere nel nostro corpo. Così diventa ancora più importante sostenere il km zero, la filiera corta e la certezza della provenienza dei prodotti che finiscono ogni giorno sulle nostre tavole, a partire dall'olio, dall'oro verde di Toscana.
FONTE: INTOSCANA.IT