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Dal “made in Italy” arrivano segnali di ripresa: a maggio l’export segna un rialzo del 4,8% su base annua, recuperando ampiamente la perdita subita ad aprile, quando le vendite all’estero erano addirittura risultate negative. Intanto le importazioni continuano a scendere, registrando un calo tendenziale del 4,5%, a tutto vantaggio della bilancia commerciale che a maggio mostra un avanzo di un miliardo di euro, contro il deficit di 2,2 miliardi dello scorso anno. E in surplus risulta anche l’eurozona, che registra un saldo positivo per 6,9 miliardi di euro. Insomma le rilevazioni dell’Istat per il mese di maggio allontanano le nubi su uno dei fronti che più conta per l’economia italiana, l’export. Guardando nel dettaglio il recupero congiunturale è pari all’1,4%. Una crescita dovuta esclusivamente al buon andamento delle vendite verso i Paesi fuori dai confini dell’Unione europea (+5,5%). Non a caso i mercati più dinamici sono risultati Stati Uniti, paesi Opec e Giappone. Nel dettaglio, analizzando i diversi settori, l’Istituto di statistica segna un’impennata per coke e prodotti petroliferi raffinati (+22%). Fanno bene anche le vendite per i mezzi di trasporto (+14%), per le auto (+10%), per gli alimentari e il tessile (+6% per entrambe). A riguardo l’Istat precisa come l’aumento complessivo delle esportazioni sia dovuto al rialzo dei valori medi unitari, che fanno riferimento ai prezzi, e non ai volumi, ovvero alle quantità, rimaste sostanzialmente ferme. Sempre a maggio l’Italia continua a mostrarsi molto prudente sugli acquisti all’estero, con l’import di autoveicoli che scende addirittura del 29%. Anche se a confronto con aprile qualcosa sembra muoversi (+0,9%). La Coldiretti sottolinea l’aumento dell’8 per cento del valore delle spedizioni di pasta italiana all’estero. I risultati positivi del prodotto simbolo delMade in Italy sono accompagnati – conclude la Coldiretti – da performance incoraggianti anche per l’agroalimentare nazionale con un aumento in media dell’export del 6,2 per cento per i prodotti agricoli e dei 6,3 per cento per quelli alimentari nel mese di maggio. Secondo la Cia (Confederazione agricoltori) ci sono segnali incoraggianti di ripresa.Manonostante la variazione positiva di maggio, da gennaio a giugno il risultato resta saldamente ancorato al segno meno, facendo registrare una riduzione del 5,5 per cento delle vendite oltreconfine rispetto al primo semestre dell’anno scorso.
FONTE: QUOTIDIANAMENT.NET