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2015-01-01

Vinitaly presenta vino italiano a Capitol Hill

Presentare il mondo del vino italiano e fare il punto sugli scambi commerciali del comparto enologico tra i due Paesi. Ô questo l'obiettivo dell'incontro tra la rappresentativa di aziende italiane accompagnate da Veronafiere, l'ambasciatore italiano a Washington, Claudio Bisogniero e il Wine Caucus, la commissione del Congresso degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione federale di settore. Nel 2011, verso gli Stati Uniti sono stati esportati 2,5 milioni di ettolitri di vino made in Italy (+13% sul 2010), per un controvalore di 1 miliardo e 248 milioni di dollari, (+16% sul 2010). Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, ''manifestazioni forti come Vinitaly e Vinitaly World Tour ( www.vinitalytour.com)

aiutano a presidiare il mercato statunitense a vantaggio del sistema Paese''.

L'evento è di quelli storici: per la prima volta una delegazione di operatori formata dai più famosi produttori vinicoli del Paese e da Veronafiere è stata ricevuta nella sede del Congresso degli Stati Uniti, a Washington.

Obiettivo dell'incontro, la presentazione di alcune delle più note aziende vinicole del Paese che esportano negli Stati Uniti. Ad accompagnarle Veronafiere, nella veste di organizzatore di Vinitaly


Con l'occasione si è discusso degli scenari presenti e futuri del comparto vinicolo statunitense, fortemente influenzato dal prodotto italiano che costituisce un terzo delle importazioni totali, sia per quantità che valore.

All'audizione sono presenti Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Cristina Mariani-May della Cantina Castello Banfi, Marilisa Allegrini della Cantina Allegrini, Daniela Mastroberardino della Cantina Terredora, Matteo Lunelli, delle Cantine Ferrari, Luca Paschina della Casa Vinicola Zonin/Barboursville Vineyards e Odila Galer-Noel in rappresentanza del GIV, Gruppo Italiano Vini.

A fare gli onori di casa al Congresso Mike Thompson, presidente e fondatore del Wine Caucus, che ha sottolineato come «il mondo legato al vino sia un settore molto importante per le economie delle due nazioni».

Negli Stati Uniti, infatti, l'industria vinicola ogni anno muove 162 miliardi di dollari, dando lavoro a oltre 1 milione di persone. Ma Oltreoceano dimostrano di apprezzare anche le etichette italiane, tanto che il mercato USA è tra quelli di riferimento per l'export tricolore, al terzo posto dopo Germania e Inghilterra nel 2011, con 2,5 milioni di ettolitri di vino made in Italy (+13 per cento sul 2010), per un controvalore di 1 miliardo e 248 milioni di dollari. Numeri che per l'ambasciatore italiano Claudio Bisognero «sono il risultato delle eccellenti relazioni stabilite negli ultimi anni tra il Ministero delle Politiche Agricole, la Guardia di Finanza e le agenzie USA responsabili della tutela del consumatore». Una conferma del valore strategico degli Stati Uniti per le cantine italiane è arrivata anche dal direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: «Il mercato statunitense - ha commentato - va costantemente presidiato e sensibilizzato per mantenere e migliorare le performance raggiunte. Per questo Veronafiere attraverso i propri marchi forti, quali Vinitaly e Vinitaly World Tour è presente da molti anni sulle maggiori piazze mondiali''.

FONTE: ANSA.IT

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