Arriva l'etichetta d'origine per il pescato made in Italy
Un sistema volontario di indicazione dell'origine del pescato, in modo tale che il consumatore possa riconoscere immediatamente il prodotto italiano e i pescatori possano avere una maggiore remunerazione per la qualità dei nostri pesci. Un nuovo registro marittimo elettronico e due coperture legislative per le attività di pescaturismo e ittiturismo. Più una serie di agevolazioni per l'acquacoltura. Sono queste le novità introdotte per il settore ittico dal decreto legge crescita, approvato ieri in prima lettura alla camera dei deputati. E ora in senato per la conversione in legge. Ecco, in sintesi, le novità per il comparto:
Acquacoltura in mare. Il dl emendato alla camera facilita l'acquacoltura in mare con l'apertura di nuovi impianti posti ad almeno un km dalla costa, con la previsione che, in assenza di una legislazione regionale, l'autorizzazione all'esercizio sia rilasciata dal Mipaaf, ferme restando le funzioni di controllo in corso di attività di competenza delle autorità sanitarie. Le stesse disposizioni si applicano al rinnovo delle autorizzazioni per gli impianti in esercizio.
Origine del pescato. Si introduce un sistema volontario di indicazione dell'origine per chi vende al dettaglio e chi somministra prodotti della pesca, così da poter segnalare al consumatore la dicitura «prodotto italiano» o altra indicazione relativa all'origine italiana o alla zona di cattura, più precisa di quella obbligatoriamente prevista dalle disposizioni vigenti. L'obiettivo è fornire una più dettagliata informazione al consumatore ed incrementare lo sviluppo concorrenziale del mercato ittico.
Registro marittimo. Viene istituito il Registro elettronico dei pescatori marittimi (Repm), presso ogni Capitaneria di porto. Coloro che intendono esercitare la pesca marittima professionale dovranno conseguire l'iscrizione a questo registro. Con decreto del ministro delle politiche agricole saranno definite le modalità operative per il passaggio dal registro in formato cartaceo a quello in formato elettronico.
Pescaturismo e ittiturismo. Rientreranno nelle attività di pesca professionale il pesca turismo (imbarco di persone non facenti parte dell'equipaggio su navi da pesca a scopo turistico-ricreativo) e l'ittiturismo (attività di ospitalità, ricreative, didattiche, culturali e di servizi, esercitate da imprenditori, singoli o associati, attraverso l'utilizzo della propria abitazione o di struttura nella disponibilità dell'imprenditore stesso). Mentre si considerano connesse all'attività di pesca professionale, purché non prevalenti: la trasformazione, la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca, nonché le azioni di promozione e valorizzazione.
FONTE: ITALIAOGGI.IT