Export made in italy: a luglio lieve decremento Paesi extraue: Cina e Russia in prima fila. Ma il trimestre è positivo.
A luglio, rispetto al mese precedente, le esportazioni presentano una lieve flessione (-0,3%), mentre le importazioni registrano un incremento del 2,1%.
La flessione congiunturale dell'export è imputabile ai beni di consumo (in particolare a quelli durevoli, -7,8%), mentre le vendite degli altri raggruppamenti di prodotti registrano una contenuta crescita.
L'incremento congiunturale dell'import è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni, a eccezione dell'energia (-2,3%). La crescita è particolarmente accentuata per gli acquisti di beni strumentali (+7,1%) e di beni di consumo (+5,4%).
Nell'ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni risulta positiva (+4,3%), diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti e particolarmente accentuata per l'energia (+16,7%). La flessione delle importazioni (-2,1%) è spiegata dall'energia (-5,7%) e dai beni di consumo non durevoli (-2,4%); gli acquisti di beni strumentali (+5,9%) e prodotti intermedi (+0,5%) registrano invece una dinamica positiva.
Su base annua le esportazioni presentano un significativo aumento (+9,5%) che coinvolge tutti i principali comparti. Le importazioni registrano invece una flessione del 4,8%, diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni a eccezione dei beni di consumo durevoli (+1,2%) e dei beni strumentali (+0,2%).
A luglio 2012 la bilancia commerciale registra un avanzo significativo (1.837 milioni di euro), in netto miglioramento rispetto a luglio 2011 (-452 milioni). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici è pari a 6.584 milioni a fronte dei 4.798 milioni di luglio 2011.
Rispetto a luglio 2011, i mercati più dinamici all'export sono: ASEAN (+29,6%), Stati Uniti (+21,8%), OPEC (+20,6%), Giappone (+20,3%) e Svizzera (+19,2%). In flessione risultano le vendite verso Cina (-16,6%) e Russia (-3,0%).
In diminuzione sono le importazioni di beni da India (-25,7%), Mercosur (-23,6%), Giappone (-22,8%), EDA (-17,1%) e Russia (-16,5%). I paesi OPEC registrano, invece, un rilevante incremento (+23,0%).(06/09/2012-ITL/ITNET)
FONTE: ITALIANNETWORK.IT