Allarme Cgia: per le piccole imprese una tassa ogni due giorni
Non abbiamo solo un carico fiscale tra i più elevati d'Europa - denuncia la Cgia di Mestre - ma anche un livello di oppressione fiscale che è difficilmente riscontrabile altrove: solo per pagare le tasse, le piccole e medie imprese (Pmi) sono costrette a sborsare quasi 3 miliardi di euro all'anno.
Poi l'associazione di artigiani e piccole imprese chiarisce che "sono i cosiddetti oneri amministrativi che fanno da corollario al pagamento delle imposte che pesano in maniera sempre più drammatica sui bilanci delle realtà imprenditoriali di piccola e piccolissima dimensione.
Le principali scadenze fiscali, ad esempio, sono in costante aumento. "Se nel 2002 erano pari a 100, nel 2006 sono salite a 127 e nel 2012 toccheranno quota 134. Negli ultimi 10 anni l'incremento è stato del 34%". E' un lavoro dover star dietro a tutte le scadenze e alla burocrazia. Il periodo sicuramente più difficile è l'inizio dell'anno: "A gennaio di quest'anno si sono addensate ben 14 scadenze di pagamento e a febbraio abbiamo toccato il record di 15. Ormai quasi tutti i pagamenti sono concentrati verso la metà e verso la fine di ogni mese". Un altro dato evidenziato dalla Cgia fa riflettere: se spalmassimo le scadenze su tutto l'arco dell'anno, è come se i piccoli e medi imprenditori versassero ogni due giorni e mezzo un'imposta o un contributo previdenziale-assicurativo allo Stato".
Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, con amarezza sottolinea che "il processo di semplificazione fiscale iniziato nei primi anni '90 sta ora segnando il passo". Ma cosa si può fare per correre ai ripari? "Bisogna disboscare questa giungla fiscale per distogliere i piccoli imprenditori da una burocrazia e da un numero di adempimenti che sono ormai eccessivi". E' stato promesso molte volte dai politici, ma troppo poco è stato fatto sino ad ora. "Non dobbiamo dimenticare - prosegue Bortolussi - che i più penalizzati da questa situazione così opprimente sono le micro imprese e i lavoratori autonomi che, a differenza delle aziende di maggiori dimensioni, non posseggono una struttura amministrativa in grado di sbrigare tutte queste incombenze".
[Fonte: IlGiornale]