MadeinItaly.org\Osservatorio -
2015-01-01

Tutela Made in Italy

La tutela del Made in Italy

La trasmissione di Rai 3 "Presa Diretta" delle 20.30 del 17 marzo u.s. ha messo in evidenza lo stato di abbandono del sistema produttivo da parte dalla politica. Vi è di più . Abbiamo avuto la conferma che anche le associazioni e i sindacati hanno operato solo ed esclusivamente nell'interesse delle loro associazioni , qualche volta , forse, nell'interesse dei loro associati. (..solo in Italia il sindacato ha un peso rilevantissimo da oltre un ventennio....).

I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Praterie di fabbriche abbandonate, Imprenditori disperati,  Addetti allo
stremo.

Ancor più , ci lascia sconvolti che nessuno indica la strada per uscirne.

Mentre è assolutamente evidente l'attuale stato di tutela del marchio Made in Italy : non è registrato ne registrabile. Ma il sistema anticontraffazione c'è; BASTA LEGARE L'ETICHETTA CON IL CODICE A BARRE.
L'Istituto lo ripete da anni . I politici se ne disinteressano. Oggi non crediamo più che ciò avviene per superficialità. Crediamo che i soliti interessi di parte delle imprese che vanno in giro per il mondo a spacciare il falso made in italy abbiano indotto i politici a "riflettere bene"(sono 20 anni che lo fanno)prima di prendere qualche decisioni. Se sono stati corrotti dai "soliti noti", nei soliti tavoli di concertazione, ci dovrebbe pensare la Magistratura.
Ancora. Perche  nel 2009 fù emanata una legge 99 ,che riconosceva il 100%made in Italy con chiare norme penali contro l'abuso della definizione 100% made in Italy immediatamente operativa senza aver bisogno dei decreti attuativi, e dopo solo tre mesi è stata soppressa dalla legge 166 art 16 che ha bisogno dei decreti attuativi , ad oggi ancora non emanati dal ministero dello sviluppo economico ?
Abbiamo nomi e cognomi e nessuno fa niente e farà niente.Politica, magistratura, stampa tanto meno le associazioni.

Siamo oramai al "SI SALVI CHI PUO'"
Allora invitiamo leIMPRESE SERIE  che realizzano prodotti di qualità interamente in   Italia  a fare la CERTIFICAZIONE.
La ns. organizzazione stà facendo in modo che la distribuzione internazionale richieda solo il prodotto garantito 100% Made in Italy.
Solo l'accordo tra la distribuzione e il SISTEMA PRODUTTIVO SERIO potrà generate quella trasparenza indispensabile per selezionare e tutelare il vero prodotto italiano.
Le istituzioni e le associazioni cosi come sono e si comportano oggi non servono all'Italia.

Nazzareno Vita
Direttore ITPI

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