Fate la rivoluzione con il carrello della spesa
In tema di Sanità di solito ci si concentra sulle cure, sulla guarigione del paziente, in sostanza sugli effetti. Quasi mai sulle cause. Intervenire sulle cause è molto complicato, vuol dire mettere mano all'economia che ci fa ammalare. Alla struttura stessa della società in cui viviamo. L'aria che respiriamo, i cibi che mangiamo sono i veleni che ci fanno ammalare. Il medico può solo curare, spesso è l'ultima spiaggia come nel caso delle neoplasie, il legislatore dovrebbe tutelare i cittadini, prevenire con misure per salvaguardare la salute. Questo vuol dire però scontrarsi con multinazionali assortite, con gli effetti della globalizzazione, con la finanza criminale che non guarda in faccia a nessuno e che l'etica non sa dove stia di casa. E contro questi soggetti il medico può fare ben poco. L'unico vero rimedio è l'informazione. Prevenire grazie all'informazione, grazie al proprio stile di vita. Qualunque diabetologo vi dirà che lo zucchero fa male, ma siamo bombardati, in particolare i bambini che sono i più indifesi, da pubblicità di merendine e di bibite zuccherate. Sanità, cibo e spesa pubblica vanno di pari passo.
Da "Pappa Mundi"di Francesco Galietti: "Può sembrare paradossale, ma la soluzione strutturale della crisi della finanza pubblica passa anche attraverso la soluzione della questione cibo. Più in dettaglio, in buona parte dell'Occidente la spesa pubblica assorbita dalla voce "sanità"è assorbita dal trattamento di patologie (diabete, ipertensioni, tumori) legate al consumo smodato di zucchero , grassi, ecc, come confermato dalla consultazione pubblica del primo trimestre 2014 per le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul consumo di zuccheri. Anche secondo la società di consulenza McKinsey, come argomentato in un ponderoso studio del suo pensatoio - il McKinsey Global Institute -, l'obesità è diventata molto più di un problema culturale o di ignoranza alimentare, e oggi comporta un costo di due triliardi di dollari, pari al 2,8% del prodotto interno globale. E' questa la cifra impressionante ottenuta combinando cali di produttività, costi medico-ospedalieri e investimenti di varia natura per mitigarne l'impatto. Come ordine di grandezza l'obesità è l'equivalente del costo di conflitti armati, guerre e terrorismo."
Il testo poi prosegue:
"Non stupisce quindi dunque né il crescente interesse e il possibile boom dei surrogati naturali dello zucchero (come la stevia) da parte di colossi globali come Coca-Cola e Pepsi, né l'alzata di scudi delle associazioni di produttori di zucchero, poco disposte a vedersi attribuire non solo gli eccessi alimentari dei singoli individui, ma anche le voragini bei conti pubblici degli Stati... Quando più prenderà corpo l'idea che i cibi malsani abbiano esternalità negative anche per le malconce finanze pubbliche, tanto più chi li produce finirà nel mirino degli Stati."
Intanto a Milano durante l'EXPO le biciclette messe a disposizione dal Comune sono state sponsorizzate dalla Coca-Cola... "The Coke Side of Life" "The Pisapippa Side of Milan"
Fate la rivoluzione con il carrello della spesa!
[fonte: beppegrillo.it]