Formaggio senza latte fresco? Made in Italy a rischio Martina risponde all'Ue
E' polemica sull'ultima richiesta della Commissione europea di permettere la produzione di formaggi senza l'utilizzo di latte fresco.
La legge nazionale italiana del 1974 (la numero 138) è infatti accusata di limitare la “libera circolazione delle merci”, quando, invece, ha permesso negli ultimi anni di proteggere e assecondare i prodotti made in Italy che caratterizzano il nostro Paese.
Consentire la produzione di formaggio con latte in polvere porterebbe a un impoverimento del prodotto, il quale perderebbe la sua unicità e le caratteristiche dovute alla diversità di prodotti primi e di territorio, arrivando ad essere merce industrializzata ed omologata. In questo modo verrebbero favorite le grandi lobby europee a sfavore di piccole produzioni agricole e di artigianato alimentare che in Italia permettono la produzione di oltre 400 tipi di formaggio differenti.
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Maurizio Martina, il ministro bergamasco alle Politiche agricole, oltre a ricordare che la richiesta europea non riguarda i formaggi Dop, promette: “Difenderemo fino in fondo la qualità del sistema lattiero caseario italiano e la trasparenza delle informazioni da dare ai consumatori. Ribadiremo alla Commissione europea la necessità di un intervento più approfondito sull'etichettatura del latte, che sappia rispondere meglio alle esigenze dei nostri produttori soprattutto dopo la fine del regime delle quote. Non siamo disposti a fare passi indietro su questi principi”.
Anche Slow Food promette di lavorare affinché la legge italiana sia condivisa dal resto delle nazioni europee, in modo che i prodotti locali possano circolare liberamente valorizzando i luoghi di origine.
[fonte: bergamonews.it]