Il governo: etichettatura obbligatoria d
Etichettatura obbligatoria d’origine sul riso e richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia. Ecco due delle cinque 5 azioni a tutela del reddito dei produttori agricoli di riso e per la valorizzazione delle produzioni italiane e europee messe in campo dal governo dopo l’incontro con le organizzazioni di categoria, i vertici dell’ente nazionale risi, gli industriali e gli assessori all’agricoltura di Piemonte e Veneto.
«Per rispondere alla crisi del riso che sta mettendo in difficoltà migliaia di agricoltori in tanti nostri territori chiediamo alla Commissione Ue di fermare le importazioni a dazio zero che hanno creato uno squilibrio di mercato evidente, peraltro senza generare effetti positivi per i piccoli produttori dei paesi asiatici dai quali importiamo» spiega il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina. In particolare il governo ha messo a punto uno schema di decreto per la sperimentazione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il riso. Il provvedimento prevede che sull’etichetta del riso devono essere indicati il Paese di coltivazione del riso e quello di trasformazione. Le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
L’intervento del governo nasce dal fatto che gli agricoltori oggi sono costretti a vendere 3 chili di risone, il greggio appena raccolto, per pagarsi un caffè. Sotto accusa l’introduzione da parte dell’Ue del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime Eba, che ha fatto lievitare le importazioni passate in meno di 10 anni dal 35% al 68%. E così fin dalle prime ore del mattino un migliaio di risicoltori aderenti alla Coldiretti si sono presentati sotto la sede del ministero per chiedere tra le altre cose anche l’attivazione della clausola di salvaguardia. Il ministro delle Politiche agricole è sceso ad incontrarli annunciando il piano d’azione a tutela della risicoltura italiana e anche l’invio di una richiesta ufficiale al Commissario Ue, Phil Hogan, di revisione del regolamento 978/2012 in modo da prevedere meccanismi più forti di tutela dei redditi dei produttori. Nelle more l’Italia chiederà l’attivazione di contingenti quantitativi alle importazioni di riso a dazio zero dai Paesi meno avanzati (Pma).
Roma si sta muovendo per costruire un asse politico forte a sostegno di questa richiesta e Martina ha chiesto il sostegno a tutti i Paesi produttori: Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Romania, Bulgaria. Il ministro, poi, ha annunciato la decisione del governo di stanziare due milioni per finanziare campagne di comunicazione e promozione del made in Italy.
- fonte : La Stampa