Ho fatto questo vestito ma non mi hanno pagato". I bigliettini di protesta nei capi di Zara
Istanbul, i dipendenti di un fornitore sono rimasti dalla mattina alla sera senza lavoro: hanno riempito i vestiti in vendita di volantini che stanno facendo il giro del mondo
MILANO - "Ho fatto questo capo che stai per comprare, ma non sono stato pagato per questo". Con questa singolare e riuscita protesta, i lavoratori di una società fornitrice di Zara hanno generato grande attenzione intorno al loro caso: una storia che arriva da Istanbul e sta rapidamente conquistando la rete.
Hanno lasciato i biglietti con quella frase nei negozi della catena d'abbigliamento spagnola spiegando che lavoravano per Bravo, un'azienda chiusa nel giro di poche ore, dalla quale lamentano di dovere ancora incassare tre mesi di paga e altri arretrati.
La notizia, di cui ha dato conto l'Associated Press, sta accedendo il faro sulla richiesta dei dipendenti della società iberica - e soprattutto di coloro che lavorano per le fabbriche turche sue fornitrici - affiché le loro condizioni lavorative migliorino. La società Bravo Tekstil, riporta l'Independent, produceva abbigliamento anche per Mango e Next.
Il marchio Zara, che fa parte del colosso Inditex, ha da pochi giorni tenuto un incontro con l'Organizzazione internazionale del lavoro per mettere sul tavolo proprio le migliori prassi aziendali in tema di diritti dei dipendenti e loro tutele e diffonderle lungo . Eppure, ricorda ancora la testata britannica, la catena spagnola non è stata esente da molte critiche, che hanno riguardato sia i danni ambientali causati che le condizioni di lavoro lungo la sua catena di produzione. E' stata anche accusata di aver impiegato lavoro di ragazzini o rifugiati siriani. Nel caso specifico di Bravo, ricostruisce la Cnbc, la Inditex ha risposto alle critiche precisando che tutto quel che doveva al fornitore è stato versato e si è anzi attivata con un fondo per il supporto degli ormai ex lavoratori.