2015-01-01
MODA: CNA, ANCHE L'UMBRIA IN DIFESA DEL MADE IN ITALY
Anche in Umbria prendera' il via la mobilitazione con la raccolta di firme per 'Salvare il Made in Italy'. E' quanto annuncia la Cna dell'Umbria che ha organizzato per lunedi' a Perugia una conferenza stampa sul tema "inVesti Italiano". Prevista la partecipazione di Tiziano Ciampetti, presidente di Cna Federmoda Umbria, di Massimo Nocetti, presidente Confartigianato Moda, Mirco Tomassini, responsabile Cna Federmoda Umbria, nonche' di esponenti del mondo economico, accademico e istituzionale. "Salvaguardare il made in Italy - spiega in una nota l'associazione sindacale - non significa solo tutelare la produzione industriale, ma anche la creativita', l'arte e il mestiere italiano, la tradizione artigianale, il patrimonio del sapere e pensare italiano". Per la Cna, "i testi di legge presentati in Parlamento, dalla maggioranza e dall'opposizione, sono utili per salvaguardare sia i consumatori, ormai sempre piu' sensibili all'origine territoriale del prodotto, sia i produttori italiani e, quindi, quelli umbri, dalla contraffazione, dalla frode commerciale e concorrenza sleale di un mercato spesso senza regole". Parlare di istituzione di un marchio 100 per cento made in Italy - spiega la Cna - "significa voler sopperire alla carenza di informazione e di garanzia consentendo condizione di 'fair and free competition". La petizione che parte in Umbria, come in altre regioni d'Italia, serve per sollecitare l'approvazione di un testo di legge italiano che tuteli il vero made in italy, obblighi l'etichettatura dei prodotti extra UE a garanzia del cittadino e del consumatore e dia il giusto valore e riconoscimento alla tracciabilita' dei capi di abbigliamento, chiedendo un'approvazione trasversale alle forze politiche presenti in Parlamento. L'associazione sindacale recentemente aveva sollecitati i parlamentari umbri ad un impegno sul tema riscontrando "una possibile intesa bipartisan tra maggioranza ed opposizione; tuttavia e' bene ricordare che, a livello UE, non esiste ad oggi il marchio d?origine o doc obbligatorio, made in Italy, come fatto di recente per l'olio vergine ed extra-vergine di oliva".
Fonte: AGI