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2015-01-01

LATTE: COLDIRETTI, CONTINUA BATTAGLIA PER ETICHETTA MADE IN ITALY

In una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono "spacciati" come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere, continueremo con decisione la battaglia per la trasparenza a difesa degli allevamenti italiani e dei consumatori. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la decisione della Commissione Europa sulla proposta di decreto ministeriale di Luca Zaia che disciplina l'etichettatura del latte. La decisione dell'unione europea non ci sorprende affatto. Infatti - prosegue Marini - la recente esperienza del via libera comunitario all'etichettatura di origine dell'olio di oliva ci insegna che le giuste battaglie per la trasparenza richiedono anni per essere vinte, ma alla fine anche in Europa dovra' prevalere l'interesse dei cittadini rispetto a quello di quanti vogliono continuare a fare affari vendendo come italiano quello che non e'. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno - sostiene la Coldiretti - ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Il risultato e' che - precisa la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la meta' delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perche' non e' obbligatorio indicarlo in etichetta. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalita' dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo - continua la Coldiretti - e' un grande responsabilita' nell'interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitivita' dell'intero sistema Paese. Al "furto di identita' dell'agricoltura" italiana la Coldiretti, di fronte all'inerzia delle istituzioni, "intende reagire con il progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo".
Fonte: AGI
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