2015-01-01
Artioli: Made in Italy, svolta ma non si sa quanto in alto andremo
"Abbiamo svoltato, ma non sappiamo quanto in alto riusciremo ad andare". Questo il commento di Vito Artioli, presidente di Anci, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani, sull'andamento che emerge dagli ultimi dati economici diffusi dall'Ufficio Studi dell'Associazione relativi ai primi nove mesi dell'anno.
"Dobbiamo abituarci -continua Artioli- a vedere differenze consistenti tra le imprese in termini di andamento congiunturale: siamo infatti ancora nel pieno di una fase di ripensamento delle strategie produttive e commerciali delle aziende calzaturiere italiane. Alcune imprese, quelle che hanno avviato da tempo un processo di riorganizzazione, stanno oggi raccogliendo i frutti dei loro sforzi mentre altre faticano a trovare un giusto posizionamento sui mercati".
Artioli spiega poi che il processo di internazionalizzazione delle imprese si fa piu' complesso "perche' occorre agire su un numero sempre maggiore di mercati con la stessa propensione al servizio al cliente che ci ha sempre contraddistinto in Italia e in Europa". Con un investimento di "cospicue risorse economiche e di capitale umano".
Per il presidente di Anci "e' indubbio che parte del processo di ripensamento del settore dovra' essere dedicato a stringere alleanze commerciali e industriali anche oltre il territorio per valorizzare le competenze del distretto, in un contesto piu' ampio di reti d'impresa". Potra' cosi' essere garantita alle aziende calzaturiere "quella solidita' finanziaria che spesso e' il prerequisito per accedere al capitale di rischio ed investimento messo a disposizione del sistema bancario"
Fonte: Adnkronos
"Dobbiamo abituarci -continua Artioli- a vedere differenze consistenti tra le imprese in termini di andamento congiunturale: siamo infatti ancora nel pieno di una fase di ripensamento delle strategie produttive e commerciali delle aziende calzaturiere italiane. Alcune imprese, quelle che hanno avviato da tempo un processo di riorganizzazione, stanno oggi raccogliendo i frutti dei loro sforzi mentre altre faticano a trovare un giusto posizionamento sui mercati".
Artioli spiega poi che il processo di internazionalizzazione delle imprese si fa piu' complesso "perche' occorre agire su un numero sempre maggiore di mercati con la stessa propensione al servizio al cliente che ci ha sempre contraddistinto in Italia e in Europa". Con un investimento di "cospicue risorse economiche e di capitale umano".
Per il presidente di Anci "e' indubbio che parte del processo di ripensamento del settore dovra' essere dedicato a stringere alleanze commerciali e industriali anche oltre il territorio per valorizzare le competenze del distretto, in un contesto piu' ampio di reti d'impresa". Potra' cosi' essere garantita alle aziende calzaturiere "quella solidita' finanziaria che spesso e' il prerequisito per accedere al capitale di rischio ed investimento messo a disposizione del sistema bancario"
Fonte: Adnkronos