Made in Italy e capacit
«Abbiamo ereditato un Paese che non è all' altezza dei grandi Paesi occidentali, con i nostri gap e le nostre deficienze. Dobbiamo garantire un sistema-Paese più adeguato alle intelligenze dei nostri giovani, perchè il nostro dovere morale è riconsegnare a loro un futuro migliore». Lo ha detto il presidente di Unindustria, Aurelio Regina, intervenendo al convegno «Made in Italy, la nostra esperienza, la nostra realtà». «Ci portiamo dietro tutta una serie di blocchi che non ci rendono competitivi dal punto di vista del debito pubblico, della burocrazia, dei pagamenti, delle tassazioni - ha proseguito Regina -. È difficile muoversi in contesti di autorizzazioni e concessioni, semplificazioni amministrative. La pressione fiscale è tra le più alte del mondo e ci sono anche difficoltà nel mercato del mondo del lavoro, delle relazioni industriali». «Unindustria ha segnalato alla Regione Lazio che gli stanziamenti per l' internazionalizzazione delle Pmi sono insufficienti, pur comprendendo benissimo il contesto difficile e le difficoltà di bilancio. Ma in questo momento i fondi sono bassissimi, ridotti ai minimi. Alla Camera di commercio, invece, abbiamo chiesto con decisione la creazione di un' agenzia dedicata: snella nella struttura e agile nei meccanismi decisionali, in grado di seguire le Pmi nel processo di internazionalizzazione. Spero che l' Agenzia consenta nel giro di pochi anni di colmare il gap tuttora esistente con le Province export-oriented del Centro-Nord, nonchè di tornare ad essere un territorio che attrae investimenti dall' estero».
Fonte: Corriere.it