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2015-01-01

Comi: UE al fianco delle PMI italiane e lombarde per apertura nuovi mercati

“Allargare gli orizzonti, aprirsi ai mercati internazionali è oggi un imperativo. Piccolo e bello, si è sempre detto così. Ma oggi, per le 4,4 milioni di aziende italiane, di cui 4,1 con meno di 10 dipendenti, il concetto va superato. Le piccole e medie imprese possono essere un volano per il superamento della crisi, ma devono guardare oltre gli orizzonti dei mercati tradizionali ed espandersi in quelli emergenti per rilanciare la competitività e l'occupazione. A cominciare dai mercati dell’Est e asiatici, Cina, Russia, che è entrata recentemente nel Wto, Corea del Sud, candidata a diventare tra i mercati di riferimento del made in Italy”. Lo ha affermato l’europarlamentare e vicecoordinatore lombardo del pdl Lara Comi che è intervenuta a Monza al convegno “Internazionalizzare per ripartire”presso Apa Confartigianato imprese . “Aggregazione, innovazione – ha dichiarato Comi - sono le altre parole d’ordine. E la Ue è al fianco delle imprese italiane e lombarde in questo delicato passaggio. L’ottavo programma quadro della ricerca (80 miliardi di budget), accogliendo anche i suggerimenti della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori di cui sono vicepresidente, ha individuato nelle pmi il fulcro dei finanziamenti. E ha stabilito che per un migliore utilizzo si uniscano in cluster, reti di eccellenza su scala europea. A corollario del Programma Horizon 2020 il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, ha lanciato un nuovo programma di sostegno ad hoc per le pmi da 2,5 miliardi per il periodo 2014-2020 che ha tra i suoi obiettivi l’internazionalizzazione, oltre alla facilitazioni al credito, la competitività. Un pacchetto di misure che permetterà di fornire assistenza ogni anno a 39 mila aziende e di creare 30 mila posti di lavoro”. “Ma la Commissione europea - ha aggiunto Comi - come ha annunciato Tajani, ha deciso recentemente di intervenire con una vera e propria strategia che punta a raddoppiare il numero di aziende che opera extra Ue. Nell'Unione europea oggi ci sono 23 milioni di piccole e medie imprese ma solo il 13% lavorano fuori dai confini Ue. La strategia prevede una decina di grandi iniziative a sostegno, tra cui la creazione di un desk pmi in ogni rappresentanza dell'Unione. Tra le altre misure, incentivi per la creazione di consorzi export, un aumento dei fondi per la collaborazione transfrontaliera tra imprese, il finanziamento della formazione di manager specializzati in internazionalizzazione e l'apertura di nuovi centri per le Pmi in alcuni mercati strategici, Asia, America latina, e Nord Africa”. “Crescere e allargare i mercati – ha sottolineato Comi - consapevoli che la nostra forza è la qualità, quel made in Italy che va tutelato. Ed è questo l’impegno che mi sono presa in Europa. Nel settore tessile siamo riusciti a mettere d’accordo 27 Paesi con un regolamento, approvato dal Parlamento e dal Consiglio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea, che punta sulla tracciabilità, sulla carta di identità del prodotto a 360 gradi come contrasto alla contraffazione e in difesa dell’eccellenza italiana nel rispetto dei principi della trasparenza e della libera concorrenza internazionale. Qualche giorno fa è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea il nuovo regolamento sull’etichettatura alimentare varato lo scorso luglio dal Parlamento europeo. Una misura che, sostituendo una direttiva adottata oltre trent’anni fa, è essenziale non solo per la sicurezza dei 500 milioni di consumatori ma per dare piena trasparenza alla filiera e tutelare meglio la qualità dei nostri prodotti contro la pratica scorretta dell’italian sounding. Un terzo fronte europeo, a tutela delle pmi, è il nuovo regolamento sulla standardizzazione europea dei beni, che ambisce a diventare internazionale. Garantire la piena compatibilità dei mercati avrà ricadute positive per molti settori. Particolare attenzione è rivolta a un maggior coinvolgimento delle organizzazioni nazionali delle piccole e medie imprese e del Ccr (Centro comune di ricerca) al fine di integrare un sistema che sia realmente bottom-up. In qualità di relatrice del nuovo regolamento posso assicurare che il quadro generale del nuovo pacchetto sarà delineato entro il 5 dicembre”.

Fonte: Agenparl

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