Made in Italy: federalimentare, sei proposte per tutelarlo
Sei proposte di Federalimentare per difendere il 'made in Italy' saranno annunciate domani dal vicepresidente Annibale Pancrazio, alla seconda Giornata nazionale Anticontraffazione, indetta dal ministero dello Sviluppo Economico e Confindustria. Federalimentare stima che l'attivita' di contraffazione dei prodotti alimentari italiani, unitamente al fenomeno dell'imitazione denominato "Italian Sounding" abbiano un giro d'affari mondiale valutato intorno ai 60 miliardi di euro (poco meno della meta' del fatturato dei prodotti originali e piu' di 2 volte l'export italiano). "Tutte iniziative", commenta Pancrazio, "estremamente urgenti e coerenti con la necessita' di risollevare l'economia. Per di piu', realizzabili a costo quasi zero". Ricostituire l'Agenzia per l'Internazionalizzazione e potenziare le competenze e il numero degli attuali 14 Desk Anticontraffazione (IPR Desk); costituire, nei principali Paesi in cui si pratica la contraffazione dei prodotti alimentari italiani, una rete di studi legali di riferimento a carico dell'Amministrazione Pubblica; coinvolgere la nuova Agenzia per l'Internazionalizzazione e le Ambasciate italiane nella rete di monitoraggio e di azione legale; definire accordi bilaterali finalizzati all'adozione di politiche di tutela dei prodotti; realizzare campagne educative di informazione e comunicazione sul vero valore del prodotto "realmente" italiano. E ancora: rafforzare le relazioni con i principali attori del canale ho.re.ca., della ristorazione, degli alberghi e della GDO per favorire l'ingresso e la permanenza sui mercati esteri di prodotti autenticamente italiani. La contraffazione, che erode al fatturato degli esportatori alimentari italiani 6 miliardi di euro ogni anno, ha un'incidenza del 25% sull'export complessivo del settore (stimato in 23 miliardi a fine 2011), con punte enormi in Nord e Centro America. "La rinomata qualita' dei nostri prodotti alimentari - afferma Pancrazio - non dipende dall'origine delle materie prime ma dall'eccellenza dei processi di trasformazione e dalla capacita' dell'Industria italiana di sapersi innovare tecnologicamente restando fedele alla tradizione". L'Italia, ha aggiunto, "e' deficitaria di quasi tutte le materie prime di cui ha bisogno ma, nonostante questa carenza strutturale, e' riuscita ad affermare nel mondo un'immagine di eccellenza in molti settori". E ha concluso: "Se vogliamo davvero continuare a portare sugli scaffali di tutto il mondo sempre piu' prodotti Made in Italy, dobbiamo favorire l'impiego di tutte le materie prime nazionali e, quindi, l'accesso alle materie prime deficitarie che le nostre industrie sanno selezionare e utilizzare in modo unico".
Fonte: AGI