Made in Italy in ascesa: più spazio per i suoi esperti
La locomotiva occupazionale si chiama export: «I Paesi in via di sviluppo avranno sempre più bisogno di prodotti di qualità, e l'Italia deve essere in prima linea nella loro produzione e fornitura. Il manifatturiero sarà il settore nel quale prevediamo si effettuerà il maggior numero di assunzioni nel corso dell'anno, ma andranno bene anche quelli del beauty e dell'assistenza alle persone, e il turismo e retail». Poggia su una considerazione il "dossier lavoro" di Carter & Benson: lo sviluppo impetuoso della Cina, del Brasile e della Russia ha bisogno dell'Italia e delle sue eccellenze distintive. Quelle prodotte dalle piccole e medie imprese da Nord a Sud: «Un esempio: il governo di Pechino - spiega William Griffini, Ceo e partner di Carter & Benson - ha appena autorizzato la realizzazione di 70 milioni di appartamenti nei prossimi tre anni. Bene, chi fornirà le caldaie, i rubinetti, le piastrelle e tutti gli altri arredi per queste case? Se l'industria italiana saprà sfruttare l'occasione, sarà un ottimo volano per la nostra economia, e le opportunità di lavoro si moltiplicheranno, invertendo almeno in parte un trend negativo che va avanti da molti trimestri consecutivi». Già oggi i clienti della società di head hunting si stanno muovendo per assecondare questi trend, e le previsioni di assunzione da parte delle aziende più grosse lo dimostrano: «In questo contesto i gruppi industriali cercano professionisti da impiegare in quattro aree: sales, operating, finance e marketing. Le vendite, l'operatività, la finanza aziendale e la promozione saranno i cardini attorno ai quali ruoterà il successo delle imprese e che determineranno la crescita - conclude Griffini -. Chi sarà stato in grado di avere al proprio interno professionisti innovativi, volti al futuro, mentalmente flessibili e in grado di adattarsi alle mutate condizioni del mercato, sarà avvantaggiato rispetto ai competitor nazionali e stranieri».
Fonte: Il Sole 24 Ore