Fava (Lega): ''Con la contraffazione made in Italy a rischio''
"Qui, più che valutare gli interessi in gioco, c'è il rischio che ci si giochi il Made in Italy". E' l'allarme che lancia il presidente della commissione parlamentare di inchiesta Anticontraffazione, il leghista Gianni Fava, ospite di 'Una domanda a...' sul sito Ign/Adnkronos, reduce dalla recente visita negli Usa.
"Oramai, il livello di contraffazione dei nostri prodotti - spiega l'esponente della Lega Nord - è diventato tale da compromettere l'intero sistema. Stiamo parlando di un valore delle merci contraffatte sul mercato tradizionale pari a circa 7 miliardi di euro per il mercato italiano; un dato che raddoppia se ci aggiungiamo anche il valore dell'e-commerce. Stiamo parlando di numeri capaci di mettere in ginocchio l'intero sistema".
Fava giudica "positivo il risultato della missione negli Stati Uniti, dove siamo riusciti a spiegare con calma agli americani quanto il Parlamento italiano sia impegnato su questo fronte; la stessa istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta dimostra da parte del nostro Paese la volontà che c'è di risolvere il problema. Sul tema del copyright, a cui gli Usa sono molto interessati, siamo invece ancora un po' indietro".
L'Italia è sicuramente danneggiata dalla contraffazione dei suoi prodotti, ma è anche nota per le diffuse attività illegali di pirateria commerciale: siamo un po' guardie e un po' ladri allo stesso tempo... "In effetti, scontiamo a livello internazionale una sorta di paternità in materia di contraffazione - ammette Gianni Fava - Non a caso siamo inseriti nella 'Watch List' e ne subiamo le conseguenze dal punto di vista dell'export e della nostra complessiva capacità commerciale. E' vero, siamo un po' guardie e un po' ladri: dobbiamo cercare di diventare guardie e basta".
Ma come tutelare il copyright delle nostre merci dalle contraffazioni? "Andrebbero seguiti i modelli che già si sono dimostrati efficaci in altri Paesi europei - risponde il presidente della commissione parlamentare di inchiesta - Penso alla Francia e alla Gran Bretagna; per non parlare poi degli Usa dove la tutela del copyright, della proprietà intellettuale, è prevista addirittura dalla Costituzione, per la forte convinzione che sia un valore. In Italia così non è: stiamo cercando di portare avanti una battaglia parlamentare in questa direzione, ma - denuncia Fava - stiamo trovando non poche difficoltà".
Fonte: Adnkronos