L'export extra-Ue apripista della ripresa
Il made in Italy non finisce di sorprendere. Qualche osservatore sostiene che l'economia italiana è in recessione ma l'export sarebbe già fuori dal tunnel della crisi. Forse non a torto se si considera la performance. Ma quello che stupisce è l'estrema capacità delle nostre imprese – piccole, destrutturate, che fanno fatica a fare sistema e senza una regia Paese – ad adattarsi ai nuovi mercati, quelli lontani e lontanissimi.
I dati Istat del 2011 confermano che il +11,4% di crescita dell'export è stato realizzato quasi per due terzi sui mercati extra Ue. Con beneficio anche per l'Europa: infatti a dicembre il contributo del nostro Paese all'export della Ue a 27 fuori dall'Europa è stato del +5,4% contro il +1,5% della Germania è addirittura il -7,5% della Francia.
I risultati conseguiti nel 2011 (per buona parte senza nemmeno l'Ice) sono il frutto del progressivo processo di riorganizzazione e riposizionamento produttivo delle imprese italiane, che sono riuscite a trarre un forte impulso dalla ripresa della crescita in primo luogo sui mercati lontani.
Fonte: Il Sole 24 Ore