Mercati esteri, risorsa e sfida per le Pmi
Di fronte ad un contesto economico difficile a livello nazionale, guardare (e investire) oltre confine può rivelarsi, per le Piccole e medie imprese, una strategia vincente. Internazionalizzare, diversificare, diventare Pmi “globali”: l’obiettivo è ambizioso e sicuramente “moderno”, ma richiede qualche competenza e conoscenza in più.
Per investire, produrre o esportare in un altro paese, è importante tessere relazioni con i distretti industriali esteri competenti, ma anche entrare in consorzi dediti all’export, oltre a stringere alleanze commerciali trasversali. È un lavoro dove le relazioni sono fondamentali.
Anche l’aspetto giuridico, però, ha un peso decisivo: il sistema normativo di un paese estero dove si decide di operare può avvantaggiare non poco il business di un’impresa. Per questo bisogna porre molta attenzione a come evolve e ai cambiamenti che avvengono.
Allargarsi in un altro paese può essere fonte di crescita e solidità per un’azienda, che può così diversificare il proprio portafoglio clienti, rendendosi meno vulnerabile a possibili momenti di crisi o stagnazione.
Un mercato estero inoltre, può offrire opportunità particolari caratterizzate da investimenti in valuta locale, evitando gli alti e bassi dei mercati valutari. Da non sottovalutare, infine, la possibilità di coinvolgere nei propri investimenti istituti bancari esteri, con disponibilità maggiori e meno colpiti da una situazione di crisi economica e finanziaria.
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Fonte: Mutuonews.it