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2015-01-01

Food: Federalimentare, 127 mld fatturato previsioni non buone

Composta principalmente da piccole e medie imprese, per un totale di 6300 aziende, con i suoi oltre 410mila dipendenti e un fatturato 2011 di 127 miliardi di euro (23 dei quali di export) e un saldo attivo della bilancia commerciali di piu' di 4 miliardi di euro, l'industria alimentare itaiana si conferma uno dei pilastri dell'economia nazionale, secondo settore manifatturiero dopo la meccanica e terzo in Europa. A presentare la fotografia dell'iindustria alimentare nazionale, questa mattina presso la sede di Confindustria, e' stata Federalimentare, la federazione di 19 associazioni che rappresenta il settore in Confindustria.

Al centro della filiera agroalimentare nazionale, insieme ad agricoltura e distribuzione, l'industria alimentare acquista e trasforma il 72% delle materie prime agricole ed e' universalmente riconosciuta come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, dal momento che quasi l 80% dell export agroalimentare italiano e' rappresentato da prodotti industriali di marca. A livello strutturale, si legge nel rapporto presentato questa mattina, il 2011 ha recato nuove criticita' all industria alimentare italiana: prima fra tutte il riapparire della flessione della produzione che si era presentata nel biennio 2008-2009. Il calo del 2011 sull anno precedente e' pari infatti al -1,7%, mentre il valore del fatturato del settore cresce solo del 2,4%, al di sotto del tasso di inflazione (+3,2%), attestandosi a 127 miliardi di euro. A destare le maggiori preoccupazioni sono soprattutto i consumi interni che, sul fronte alimentare, nel 2011 si sono fermati a 208 miliardi di euro (-2,0% in termini reali).
  Ulteriore allarme, osservano da Federalimentare, proviene dal dato diffuso dall'Istat sul commercio al dettaglio: depurata dall inflazione, l invarianza nel commercio dei consumi alimentari nel 2011 si traduce in un calo di oltre 2 punti percentuali in quantita'. Il calo dei consumi al dettaglio del -1,0% del dicembre 2011 rispetto a novembre e del -1,7% rispetto al dicembre 2010 consegna, inoltre, al 2012 una velocita' di uscita che lascia presagire un anno altrettanto negativo. Se la produzione e i consumi interni cedono, prosegue la federazione delle industrie alimentari, l export alimentare nel 2011 si e' chiuso con una quota di 23 miliardi e un +10%.
  Nel 2012 si attendono 25 miliardi di export con una crescita di 8,7 punti percentuali. Nel complesso le previsioni 2012 ha dichiara il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua - non promettono pero' nulla di buono. Il calo atteso del PIL prossimo al -2% e soprattutto il forte drenaggio di capacita' di acquisto recato dalle recenti misure fiscali comportera' un ulteriore erosione delle vendite e della redditivita', analoga a quella del 2011. Preoccupa soprattutto l effetto Iva sui prezzi, sia quello gia' attuato che quello atteso ad ottobre, che la filiera non potra' ammortizzare. La produzione e' stimata in calo del -1,2%, mentre - ha concluso - i consumi alimentari rischiano di essere ulteriormente penalizzati del -1,6% in termini reali .

Fonte: AGI

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