2015-01-01
Solofra. La denuncia degli industriali: «I costi strozzano le imprese»
Un documento da presentare all’attenzione del ministro dell’ambiente Corrado Clini. A redigerlo saranno i conciatori solofrani. “Stiamo lavorando, spiega Angelo Sari presidente della sezione concia di Confindustria, ad un documento da sottoporre all’attenzione del ministro”. I conciatori non sembrano intenzionati ad arrivare impreparati all’appuntamento di venerdì. Anche perché prima del convegno in programma per le 17.00 ci sarà un tavolo allargato alla partecipazione dei rappresentanti territoriali di Confindustria, Cna e Confapi. Un momento di confronto che dovrebbe servire a meglio centrare l’attenzione su alcune problematiche del distretto industriale conciario.
Gli argomenti che meriterebbero attenzione, ovviamente in materia ambientale, sono molteplici. Innanzitutto lo smaltimento dei rifiuti legati al ciclo produttivo. Da uno studio comparativo nei distretti conciari di Solofra, Arzignano e Santa Croce è emerso che soltanto il 28,6% dei rifiuti conciari prodotti nel Distretto di Solofra viene gestito nella stessa provincia, contro il 99% di Santa Croce e il 79% di Arzignano. La gestione del ciclo depurativo e dei costi ad esso legati.
Il comune di Solofra ha proposto la costituzione di una Ati, una ssociazione temporanea di imprese che tenga dentro la Irno Service (municipalizzata che gestisce il servizio idrico), la Codiso spa (controllata cui è stata affidata il servizio fognatura) e la Cogei. Un complesso aziendale che dovrebbe candidarsi alla gestione del sistema idrico integrato sul territorio solofrano. La questione delle acque di rifinizione che per un provvedimento del commissariato di Governo per il superamento dell’emergenza Sarno non possono essere conferite in fognatura. Una misura che viene applicata unicamente nel polo conciario solofrano visto che ad Arzignano e Santa Croce le acque di rifinizione vengono normalmente conferite in fogna e non sono trattate al pari di rifiuti speciali. Ed infine la questione dei siti da sottoporre a bonifica. Centosessantasei siti individuati nella subperimetrazione del bacino idrografico del Sarno e sui quali vige un vincolo del Ministero dell’Ambiente.
Fonte: Ottopagine.net