La Cina crede in Valenza
La Cina potrebbe ridare speranza e ottimismo al settore orafo valenzano. La Baida Finance Group, infatti, ha intenzione di investire nelle capacità artigiane di Valenza. Il gruppo è la seconda realtà finanziaria più importante in Cina: fondata nel 1991, da oltre dieci anni opera con successo nel mondo finanziario internazionale. Dall'esperienza nel commercio di valuta estera e negli investimenti industriali, Baida Finance ha diversificato il suo impegno, sviluppando attività multifunzionali come il finanziamento di progetti internazionali. In questi progetti rientra anche Valenza, grazie a una partnership avviata con la Provincia di Alessandria, la Fondazione Roma Capitale ed il consorzio Marchio DiValenza.
'Baida Finance crede in un percorso di rilancio nel territorio asiatico e cinese del distretto manifatturiero di Valenza - ha spiegato l'assessore provinciale al lavoro e alla Formazione Massimo Barbadoro. L'idea è di tentare il rilancio di un canale commerciale da sviluppare nel mercato asiatico. L'occasione è ghiotta per noi, perché possiamo dimostrare la qualità del made in Italy. In questa maniera possiamo inoltre rilanciare il tema del lavoro a Valenza, ridando fiato ad una serie di situazioni molto preoccupanti e possiamo avviare un percorso formativo in grado di fondere i diversi stili: italiano e cinese'.
Nel progetto è coinvolta anche la Fondazione Roma Capitale: 'il link con Roma è nato nell'ambito delle attività di scouting a livello internazionale - ha spiegato Francesco Cifani del Comune di Roma - per dare una leva finanziaria alle attività di promozione del made in Italy'. Questo lavoro ha portato alla firma di un protocollo di intesa che ora dovrà essere sviluppato e soprattutto concretizzato. Proprio ieri sera si è tenuto un importante incontro tra il consiglio di amministrazione del Consorzio DiValenza, Franceso Cifani della Fondazione Roma Capitale e Liu Zang della Baida Finance Group per dare il via a questo progetto e cominciare ad aprire canali commerciali con il mercato asiatico. In contemporanea l'idea è quella di avviare un percorso formativo in grado di conoscere e studiare i gusti della cultura orientale e guadagnare in questa maniera ancora più appeal in quei mercati.
Il lavoro, peraltro, non è improbo perché in realtà i gusti occidentali e orientali non sono così lontati, tutt'altro. Lo ha confermato a Radio Gold lo stesso Liu Zang: 'i gusti italiani sono oggi come oggi la moda mondiale. I gusti cinesi in parte sono diversi, in parte devono adeguarsi al resto del mondo. Ci sono simbolismi della cultura cinese che oggi viene immessa sul mercato. Nella bigiotteria Swarosky oggi troviamo riferimenti alla cultura cinese, quindi occorre trovare un'armonia ed una fusione tra diverse culture'.
Quindi Valenza deve rimodulare il proprio ruolo nel mondo, mettere da parte conflittualità e cercare collaborazioni e cooperazioni: 'bisogna sviluppare gusti in comune. Che sia di altissima qualità, con una giusta impronta italiana ma anche orientale'.
Valenza ora ha una chance in più e non deve sprecarla.
Fonte: RadioGold.it