MadeinItaly.org\Osservatorio -
2015-01-01

Made in Italy: 59mila marchi e 44mila brevetti depositati in 12 anni

Prodotti di “largo consumo”, sistema moda, dispositivi elettronici, elettrici, ottici, digitali; occhiali; caschi; estintori. Sono gli ambiti più diffusi in cui la creatività italiana ha chiesto – e ottenuto – la tutela delle proprie produzioni in Europa attraverso la registrazione del marchio comunitario. L’ambito medico e veterinario, il packaging e l’automotive quello in cui, invece, maggiormente si è espressa la genialità dei nostri connazionali, riconosciuta attraverso il brevetto Ue. Ma mentre nel caso dei marchi la crisi non ha inciso, tanto che, tra il 2009 e il 2010, l’incremento delle domande italiane sottoposte all’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno (Uami) è stato di oltre l’8%, la difficile congiuntura ha rallentato – nel nostro Paese ma non solo – il ricorso alla brevettazione di quasi il 6%. Questi alcuni degli elementi che emergono dalla lettura dei dati dell’Osservatorio di Unioncamere sui brevetti e marchi comunitari, relativo al periodo 1999-2010.

“Il sostegno che il sistema camerale fornisce alle imprese, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, affinché tutelino le proprie invenzioni e il proprio brand sia a livello comunitario che internazionale – ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - deriva dalla constatazione che il deposito di brevetti e marchi è fondamentale per proteggere la creatività ed il genio italiano nel mondo contro le azioni di contraffazione che procurano un grave danno all’economia nazionale sia in termini di riduzione della competitività delle imprese, sia di sicurezza, sia di mancate entrate fiscali”.

Su 701.806 le domande di marchio comunitario depositate tra il 1999 ed il 2010 presso l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI), l’82,7% proviene dai Paesi del G12. I più attivi sono i tedeschi, ai quali si deve il 19,1% delle domande totali, seguiti dagli Stati Uniti (12,7%) e dalla Gran Bretagna (9,9%). Esigua, invece, ma in forte crescita, la partecipazione dei Paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina), che detengono solo l’1,6% delle domande presentate all’Uami. Le 6.750 domande con titolare italiano consentono al nostro Paese di occupare il quinto posto tra le nazioni del G12, detenendo l’8,3% delle richieste. Prima di noi, la Spagna, che nello stesso anno ha raggiunto la quota dell’8,8%.

Fonte: Unioncamere

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Linkedin
Made in Italy: Snaidero, imprenditori non tradiscano spirito legge 'made in'
2015-01-01
Image
Brescia, Pmi all'estero
2015-01-01
Image
TRUSSARDI PRECISA SUI PROVVEDIMENTI DEGLI ISPETTORI CINESI
2015-01-01
Image
Contraffazione, il made in Italy si ribella e passa al contrattacco
2015-01-01
Image

Richiedi informazioni su Madeinitaly.org

Compilando il form riceveremo il tuo interessamento, la segreteria informativa vi ricontatterà per programmare una call conoscitiva

Nome Azienda
Nome Referente
Email Referente
Sito Web
Whatsapp
Nazione
Note
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 e ss. del Regolamento (UE) 2016/679, con la sottoscrizione del presente modulo acconsenti al trattamento dei dati personali secondo le modalità e nei limiti di legge e considerati come categorie particolari di dati.

Accreditamento CNEL, n.89 del 16/04/2004
Accreditamento MISE TEM_00000037

Palazzo Produttori

Via Carlo Cattaneo,1
63900 Fermo, FM
Italia

Contatti

+39 (0)734 60 54 84
[email protected]
L'iniziativa è promossa e soggetta al controllo dell'Istituto Tutela Produttori Italiani.

©Copyright© 1992 - 2024. Tutti i diritti riservati.