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2015-01-01

La Russia alla conquista del Made in Italy

Dall’Italia con amore. Il lusso Made in Italy piace ai russi. Dalla moda all’arredamento, dal design all’auto, dalle costruzioni alla gastronomia. I prodotti d’eccellenza, d’alta qualità e d’artigianalità di gusto e ideazione tricolore, nonostante la crisi economica mondiale, giocano un ruolo trainante in Russia.

Questo spiega perché tanti grandi gruppi quali Fiat, Pirelli, Indesit, Eni e anche molte medio piccole hanno iniziato ad investire in questo Paese. La Federazione Russa si sta confermando come il mercato di prossimità più interessante per l’Italia. Sia in termini di investimenti diretti sia in termini di esportazione. Inoltre l’ingresso della Russia nel WTO può consentire un ragguardevole sviluppo della nostra presenza in questo Paese”, spiega Vittorio Torrembini, presidente della filiale russa della Confindustria.

Fra i primi a capire le opportunità di sviluppo, dopo il corllo dell’Unione Sovietica nel ’91, è Ernesto Preatoni, (il creatore del Domina Coral Bay a Sharm El Sheik Egitto) che concentra, prima nei Paesi baltici e poi in Russia, le sue attività con particolare attenzione alla Siberia, mediante investimenti in edilizia residenziale, alberghi e centri commerciali. Preatoni, che ha sempre creduto nelle potenzialità del mercato russo perché “si tratta di un’economia in costante sviluppo e di ricchezza esplosiva”, ha inaugurato, nei giorni scorsi, a San Pietroburgo un albergo di lusso: Domina Prestige, il primo di sei hotel che saranno costruiti in altrettanti importanti città russe. A due passi dall’Ermitage, in un palazzo storico del 1760, recuperato agli antichi fasti attraverso un’attenta opera di restauro, questo boutique hotel esprime il gusto italiano negli interni ideati con ironia, comfort e colore dall’architetto Gianmarco Cavagnino.

La Russia, il Paese più grande del mondo, con una superficie di 52 volte quella dell’Italia, che attraversa 11 fusi orari, sta vivendo un periodo di grande dinamismo. Ci sono in programma molte opere di infrastruttura relative ai prossimi Campionati invernali di Soci nel 2014 e ai Mondiali di Calcio nel 2018 e non solo. I rapporti commerciali fra Italia e Russia sono ottimi. I dati delle nostre esportazioni, sia in valore assoluto che in percentuale, hanno largamente superato quelli del 2008, anno della crisi finanziaria. Il valore totale delle esportazioni dall’Italia verso la Russia nel 2011 è stato pari a 9,3 miliardi di euro ed è cresciuto del 17,8 rispetto al 2010 e sono per la maggior parte concentrate in abbigliamento, calzature, macchine e attrezzature, meccanica in generale, mobili e arredamento; le esportazioni dalla Russia verso il nostro Paese hanno raggiunto i 18 miliardi di euro e per la maggior parte sono concentrate in materie prime (gas naturale e petrolio).

Afferma Carlo Ferrari, direttore ICE San Pietroburgo: “Stiamo assistendo un fenomeno di ripresa dei brand italiani sul mercato russo dopo la crisi 2008. E c’è un’ottima previsione per il 2012. Sono in forte crescita gli outlet, le catene di negozi, anche di lusso, presso gli shopping mall e cresce la quota di vendite via Internet molto utilizzata in Russia. Ci sono nuove e importanti aperture a Mosca e San Pietroburgo, ma anche nelle città medio grandi della provincia come Ekaterinburg, Novosibirsk, Omsk e Tomsk”.

Per il settore abbigliamento la Russia rappresenta il quarto mercato, per le calzature il quinto. Non solo. “ I negozi monomarca, gli shop in shop di grandi e medi marchi nei centri commerciali sono al 50% di aziende italiane”. Armani, Dolce & Gabbana, Gucci, Prada, Versace sono fra i primi ad aver inaugurato negozi in Russia.

Il made in Italy, la qualità e la ricchezza dei suoi materiali, sono così apprezzato nel Paese che, lo scorso aprile, lo stilista Ermanno Scervino ha ricevuto a Mosca il premio World Fashion Awards che ogni anno viene assegnato ai miglior fashion designer internazionali, ai direttori di testate internazionali e imprenditori che si siano distinti per le loro capacità creative riuscendo a dettare le tendenze nel mondo della moda e del lusso. La Russia e l’area dell’ex Unione Sovietica rappresentano un mercato importante per il brand fiorentino. Oggi la Maison, che ha chiuso il 2011 con un fatturato di 93 milioni di euro (+3%), è presente a Mosca con tre monomarca a cui si aggiungono quello di San Pietroburgo, Samara e Novosibirsk, capitale della Siberia, e la recente apertura della boutique a Kiev in Ucraina.

Alle donne russe piace molto anche il cachemire sofisticato e lussuoso di Brunello Cucinelli, reduce dal successo della quotazione dell’azienda alla Borsa italiana. Così lo stilista di Solomeo (Perugia) che ha quattro negozi a Mosca compreso il flagshipstore in Stoleshnikov e uno a San Pietroburgo, vuole crescere nel Paese e aprirà a settembre un’altra boutique a Ekaterinburg.

La Russia è un Paese di riferimento anche per la moda maschile. Lo sostiene Brioni, che ha aperto la prima boutique nel 2000, e oggi possiede ben cinque negozi a Mosca, uno a San Pietroburgo e uno a Ekaterinburg. Per Mario Moretti Polegato e la sua Geox, la Russia è uno dei Paesi che presenta i tassi di crescita più importanti (+66% nel 2011). Tanto che l’imprenditore veneto, che ha già 42 negozi di cui sette a Mosca e due a San Pietroburgo, ha annunciato che rinuncerà al suo distributore esclusivo locale per sviluppare direttamente il proprio business dopo aver creato lo scorso anno Geox-Russia, con un suo ufficio e showroom. La società intende nei prossimi mesi aprire nuovi negozi a Soci, Krasnodar, Ufa e Tula con l’obiettivo di crescere nel 2012 di un altro 50%.

Fonte: Crisalidepress.it

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