Quinto conto energia: la ricerca avanza la nuova normativa rischia di bloccarla?
La ricerca nel settore energetico alternativo permette di annoverare sempre risultati interessanti. La direzione intrapresa è quella di sperimentare materiali che abbiano un costo minore ma sappiano anche garantire un’adeguata efficienza energetica. L’Italia lavora in maniera costante perché possa sempre essere altamente competitiva a livello europee e dare ai suoi clienti il meglio della produzione made in Italy.
I cambiamenti che ci attendono con l’introduzione del Quinto Conto Energia rischiano però di placare l’entusiasmo fino ad oggi riscontrato. Tutto ciò perché gli incentivi sono stati ridotti e ovviamente l’investimento sarà ridimensionato, una situazione che così porterebbe alla paralisi del settore. Anche gli altri paesi europei sono intervenuti per ridurre il sostegno economico ma ciascuna realtà merita di essere valutata nello specifico e, in questa situazione di particolare crisi economica si corre un rischio davvero molto alto.
La ricerca ha comunque bisogno di stimoli e di un mercato reattivo per dare sempre risultati soddisfacenti, la possibilità che gli incentivi siano esauriti prima del 27 agosto, spaventa i diversi settori coinvolti che non azzarderanno l’investimento. È proprio sulla base di questa possibilità che si è chiesta una proroga che potesse dare tempi diversi per l’arrivo del Quinto Conto Energia.
Nord e sud dell’Italia evidenziano situazioni diverse con un sud maggiormente attivo che potrebbe dunque avere una resistenza maggiore. La nuova normativa mette a dura prova l’intero sistema perché permette solo a chi può investire di proprio di andare avanti e, considerando il volume dell’investimento, saranno in pochi. Per non perdere i risultati raggiunti bisogna ora cercare di trovare soluzioni alternative che aiutino il sistema a lavorare proficuamente.
Fonte: Pienosole.it