Il made in italy viaggia verso l'Asia
I dati sulle esportazioni pubblicati oggi dall’Istat ci raccontano una volta tanto di un successo italiano: è l’”export che tira”, con un aumento del 17,7% delle esportazioni extra Ue su base annua che permette un grande recupero della bilancia commerciale. Colpisce nei dati (ancora non dettagliati, si tratta di una stima preliminare) la corsa dei Paesi asiatici. Aumenti tendenziali a due cifre delle esportazioni a gennaio per sigle che dicono poco o niente all’italiano medio: ASEAN +32,3%, EDA +22,9%. Sono Paesi che fino all’altro ieri contavano pochissimo nell’equilibrio della nostra bilancia commerciale, ma che adesso avanzano molto velocemente: Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia (i sei Paesi dell’EDA, economie dinamiche dell’Asia) hanno al momento tutti insieme una quota del 3,2%, se continua così la quota è sicuramente destinata ad aumentare, anzi sarà già superiore (il valore viene calcolato dall’Istat tenendo conto dei flussi di scambio con il resto del mondo per l’anno 2011).
Novità anche sul fronte Cina: le importazioni dalla Cina superano di tre volte le esportazioni dall’Italia, ma anche qui la crescita dell’export è a due cifre (+24,6% a gennaio su base annua) e c’è anche un calo dell’import (-2,8%). Anche per il Giappone aumento strepitoso dell’export (+25,6%) e calo fortissimo delle importazioni (-32,1%). Insomma i flussi stanno cambiando: il Made in Italy si diffonde sempre di più in Asia, e i Paesi che per anni ci hanno invaso con i loro prodotti sbaragliando la concorrenza delle nostre imprese adesso comprano, e comprano molto. Visto che le buone notizie sulla nostra economia non sono troppe, forse vale la pena di sottolineare almeno questa.
FONTE: REPUBBLICA.IT