Made in Italy: cresce l'export alimentare italiano, la qualità premia
Forte crescita delle esportazioni Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo. I dati Istat rivelano questa importate conquista economica legata agli alimenti prodotti nel nostro paese. Se il 2012 è stata una buona annata per le esportazioni, 31,8 miliardi di euro di fatturato, già a gennaio 2013 la media è addirittura salita a +8,7% segno indistinguibile di una grande ripresa di questo settore.
Secondo Coldiretti il prodotto più apprezzato ed più esportato è il vino con 4,7 miliardi di euro di fatturato solo nel 2012, a seguire frutta fresca, pasta e olio extra vergine d'oliva. Ma cosa esportiamo principalmente? Quali sono i paesi che apprezzano la nostra produzione alimentare? La Francia ad esempio ama il nostro formaggio (+21%) ed il nostro vino (+26%), la Gran Bretagna invece apprezza la nostra birra, seppur non siamo i primi produttori (+27%), la Russia acquista la nostra grappa (+76%), mentre in Cina è aumentato del 43% il consumo di pasta italiana. L'incremento più importante è quello dei paesi del Sol Levante con un +26% (490 milioni), mentre negli Stati Uniti la crescita è del 23% (596 milioni). Tra i prodotti più esportati nel mondo, secondo Coldiretti, non stupisce di trovare il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, le cui esportazioni crescono in totale del 37%.
La sicurezza alimentare adottata dai marchi italiani ha accentuato ancora di più questo continuo successo dell'export. Secondo l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) su oltre 77mila campioni di 582 alimentari stando ad analisi effettuate sui prodotti italiani, solo lo 0,3% risulta avere residui chimici oltre il limite della norma, basti pensare i dati della media europea che sono cinque volte superiori, mentre ancora più preoccupante il dato dei prodotti extracomunitari 26 volte superiori, circa il 7,9 per cento di irregolarità.
Si può dire che le eccellenze alimentati siano le sole rimaste a competere con il resto del mondo, dimostrando un'ottima capacità di reazione alla crisi. Se ci fossero più controlli e leggi ancora più restrittive sull'agropirateria, il nostro paese potrebbe trainare l'economia europea per quanto riguarda il settore alimentare: da una stima fatta da Coldiretti il falso Made in Italy all'estero ha un fatturato di 60 miliardi di euro.
[fonte: ibtimes.com]