La pasta italiana contro la crisi: boom dell
Tra i prodotti del made in Italy più apprezzati nel mondo c’è sempre stata la pasta, non è una novità. Oggi però, sotto l’incedere della crisi, le esportazioni del primo piatto degli italiani crescono del 27% secondo un’analisi di Coldiretti. E la nostra bilancia commerciale ringrazia. Il settore alimentare, se non altro per necessità, è uno di quelli che meglio ha resistito alla crisi dei consumiderivante dalla perdita di reddito e quindi di potere d’acquisto da parte degli italiani.
E fuori dal Paese le esportazioni di pasta hanno raggiunto cifre record contribuendo a trainare la ripresa dell’economia italiana. Lo studio di Coldiretti si basa sui dati dell’Istat relativi al mese di gennaio 2013 che fanno registrare un picco storico per la quantità di pasta comprata e consumata all’estero. È un vero boom dalla Russia fino agli Stati Uniti passando per Africa e Asia. Negli States poi la pasta si può acquistare anche in farmacia il che rafforza l’idea nel consumatore di un prodotto sano e di qualità.
Due terzi dell’export di pasta sono finiti nei Paesi dell’Unione Europea, con un incremento medio del 16%. Ma il botto la pasta lo fa sul mercato statunitense, dove le esportazioni sono cresciute del 61%, e subito dopo su quello canadese (+47%). Se si prende in considerazione anche l’America Latina, si arriva a un +78% di esportazioni. Da un continente all’altro, in Asia l’export di pasta made in Italy ha fatto segnare un incremento del 38%. In testa agli ordini d’acquisto c’è ancora il Giappone (+36%), ma il forte incremento dell’export vale anche per la Cina (+36%) per non parlare dell’India (+86%), mercati potenzialmente enormi. In Africa le esportazioni sono aumentate del 140%, in Russia del 127%.
Spiega Coldiretti:
La distintività, il legame con il territorio, la nostra tradizione, e in generale l’italianità delle produzioni, rappresentano una leva competitiva straordinaria per affermare i nostri prodotti sui mercati e far tornare a crescere l’economia.
E ancora:
l’Italia costruirà il proprio futuro tornando a fare l’Italia, ovvero valorizzando al meglio quello che ha già di unico e di esclusivo, a cominciare dal cibo.
E noi italiani quanta pasta consumiamo? 1,5 milioni di tonnellate l’anno scorso per un controvalore pari a 2,8 miliardi di euro: 28 chili all’anno per persona. Il primo gradino del podio del consumo mondiale è tutto nostro. Al secondo posto si classifica il Venezuela con 12,7 chili, e a ruota la Tunisia, con 11,7 chili; la Svizzera, con 10,1 chili; e gli Stati Uniti con 9 chili a testa consumati nel 2012.
FONTE: SOLDIBLOG.IT