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2015-07-03

Per la mozzarella di bufala campana dop nel 2014 record di produzione

Anno record, il 2014, per la produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop, con 38.068.892 kg certificati dal Dipartimento qualità agroalimentare (Dqa), segnando un incremento del 2% rispetto all’anno precedente.

Sono i dati diffusi in occasione dell’Assemblea generale del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop, il principale appuntamento annuale che consente di fare il punto della situazione e di raccontare a soci, istituzioni e media, quanto si è fatto e quanto si ha intenzione di fare, sempre nell’interesse di un prodotto fondamentale non solo per l’economia del territorio ma per la stessa immagine del Made in Italy nel mondo. La quantità di prodotto Dop esportato è stata del 24,9%, con un leggero calo rispetto al 2013, dovuto essenzialmente al blocco del mercato russo, a seguito delle sanzioni europee, che ha seriamente danneggiato il comparto. I principali Paesi importatori sono sempre la Francia e la Germania, ma crescono la Spagna, il Regno Unito, gli Emirati Arabi e l’Est Europa.

Diminuiscono invece le esportazioni verso i mercati più lontani (Usa, Giappone, Canada), dove è particolarmente agguerrita la concorrenza del prodotto non Dop (in particolare congelato e semilavorati diversi), che sottrae quote di mercato al prodotto certificato, penalizzato da costi di trasporto molto elevati e da una ‘shelf life’ troppo breve.

Tutti vincoli imposti dal disciplinare di produzione del quale invano fino ad oggi il Consorzio ha chiesto revisione. «Rispetto a quando il disciplinare è stato redatto, è cambiato il mondo e il mercato, sono cambiati gli spazi e le tempistiche – ha sottolineato Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela – per cui appare paradossale che un prodotto richiesto in tutti gli angoli del mondo non possa soddisfare questa richiesta per dei vincoli ormai obsoleti».

A ribadire la necessità di apportare delle modifiche alle normative, anche Corrado Martinangelo, collaboratore della segreteria politica del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, secondo il quale il disciplinare di produzione risulta ormai essere inadeguato alle esigenze della filiera e soprattutto non è in grado di assecondare le enormi opportunità che, specie presso i mercati esteri, il prodotto ha.

Modifiche necessarie, è stato osservato, per ridare dunque slancio alla filiera e sfruttare fino in fondo le grandi potenzialità che il sistema di produzione europeo offre ai prodotti a indicazione geografica. Per il sistema delle Indicazioni geografiche, come sottolineato da Pier Maria Saccani, segretario di Aicig (Associazione italiana Consorzi Indicazioni geografiche), il Consorzio della Mozzarella Dop è strategico, in quanto realtà più strutturata e locomotiva del comparto agricolo di tutto il Centro-Sud, nonché fiore all’occhiello del Made in Italy di qualità.

«In questo momento più che mai – ha dichiarato Vittorio Sangiorgio, vicepresidente di Coldiretti Campania – è importante la coesione di una filiera che è basilare per l’intero sistema Campania. Una realtà con cui la Coldiretti ribadisce la propria volontà di collaborare in tutti i modi possibili».

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