Londra: divieto di accesso nel cuore della città alle grandi catene
Ci permettiamo di dare questa notizia perchè riteniamo che ci siano molte similitudini con il nostro progetto la Piazza.
La City punta a riqualificare il centro con attrattive tra i prodotti di fascia alta, censurando la presenza della fascia medio bassa.
Il nostro progetto la Piazza di fatto poggia sulla stessa filosofia, fare del centro storico un centro di qualità territoriale in contrapposizione ai centri commerciali distributori di prodotti di diversa qualità e fascia di prezzo.
Link al progetto > lapiazza.madeinitaly.org
Cinque zone nel cuore di Londra chiudono le porte alle grandi catene. Lo ha deciso il Westminster City Council, che ha messo a punto le linee guida di una Special Policy Area, mirate a salvaguardare il carattere unico e indistinguibile di quartieri come Savile Row, Mayfair, Harley street, St James's e Portland Place.
Per ciascuna area sono state definite indicazioni particolari, in sintonia con la storia e la fisionomia del luogo. A Savile Row, nota in tutto il mondo per le sartorie bespoke, nuove attività commerciali potranno approdare solo se avranno una specificità tailor made.
La misura adottata è il frutto di dieci anni di discussioni. Decisivo è stato l'approdo in Savile Row della catena Abercrombie & Fitch nel 2012.
Apprezzamento è stato espresso daMark Henderson, presidente di Gieves & Hawkes, uno dei sarti più noti di Savile Row. «Siamo orgogliosi dello status unico della nostra strada - ha dichiarato in un'intervista a luxurydaily.com - che attrae i migliori talenti e ci porta i migliori clienti da tutto il mondo. Una reputazione costruita in centinaia di anni di storia e di esperienza, che rende il quartiere davvero unico».
La Special Policy Area riguarda anche le zone di Mayfair, che si caratterizza per la nutrita presenza di galleria d'arte, Harley street, nota per la presenza di studi medici, Portland Place, famosa per i palazzi storici che accolgono prestigiose organizzazioni internazionali e St James's, apprezzata per le molte gallerie d'arte e le botteghe artigianali.
Ha dichiarato Robert Davis, deputy leader e cabinet member per l'edilizia del Westminster City Council: «Come un bel vestito, le politiche di pianificazione dovrebbero essere fatte su misura. Le oltre 17 milioni di persone che arrivano ogni anno a Londra vengono perché attratte dal carattere particolare della città. Non è pensabile che luoghi come Savile Row rischino di diventare indistinguibili rispetto alle altre high street di tutto il mondo».
Speriamo che anche Milano, dove i big del retail approdano a spron battuto con le loro vetrine, ci faccia un pensiero.
Fonte> Fashion Magazine