Milano prima meta al mondo per lo shopping dei turisti
Quando si parla di shopping, Milano è la destinazione per eccellenza dei turisti, davanti a Parigi, Londra e New York.
Il capoluogo lombardo è anche la città dove si spende di più, se confrontata con le altre maggiori destinazioni italiane ad alto tasso di turisti: 118 euro la spesa per un soggiorno, contro i 113 euro di Firenze, i 108 euro di Roma e i 60 euro di Venezia.
Lo rivela il rapporto Shopping Tourism Italian Monitor, curato dalla società di ricerche Risposte Turismo e presentato oggi a Firenze, in occasione della seconda edizione di «Shopping tourism - il forum italiano», organizzato da Risposte Turismo con l’Agenzia Regionale Toscana Promozione Turistica (Global Blue e Turkish Airline i main sponsor).
I risultati si basano su un’indagine che ha coinvolto 2mila turisti (un terzo italiani e due terzi stranieri) nelle città di Firenze, Milano, Roma e Venezia.
I dati del tax free shopping di Global Blue confermano il primato del capoluogo lombardo che, fra gennaio e agosto, ha attratto oltre un terzo degli acquisti tax free dei turisti extraeuropei.
In base al campione, lo shopping su base annuale nelle quattro città è stimato a 2,6 miliardi di euro.
I visitatori che raggiungono queste destinazioni per ragioni esclusivamente di shopping sono circa 1,5 milioni l'anno (vedi tabella in alto, basata sugli arrivi nel 2017, comunicati dalle amministrazioni comunali) e la loro spesa media è di 112 euro al giorno. Gli acquisti riguardano soprattutto gioielli (18%), abbigliamento (16%), accessori (13%) e il segmento design/arredo/antiquariato/arte (13%).
Il turista che fa shopping in Italia ha un profilo preciso: è un viaggiatore abituale (da due a cinque viaggi l’anno), giovane (fra i 18 e i 35 anni), che preferisce soggiorni di breve durata (fra tre e cinque giorni) ed è interessato all’arte, alla cultura e all’enogastronomia.
In base alla mappatura di Risposte Turismo in Italia ci sono 26 outlet, 60 department store e 1.150 centri commerciali, oltre a 150 spazi destinati ai temporary shop.
FONTE > fashionmagazine