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2015-01-01

MODA: CNA FEDERMODA, SERVONO NORMATIVE A TUTELA DEL SETTORE

Non solo passerelle. A soli due giorni dall'apertura della settimana della moda, in programma a Milano dal 23 al 30 settembre, imprenditori e rappresentanti di categoria chiedono un aiuto che rivitalizzi il sistema moda italiano duramente colpito dalla crisi e dalla difficolta' di accesso al credito. "A supporto del settore moda -dice a LABITALIA Antonio Franceschini, responsabile nazionale Cna Federmoda, che raggruppa le imprese del tessile, abbigliamento, calzature, pellicceria, sartoria e attivita' connesse- servono normative che tutelino il made in Italy. Il peggio e' sicuramente passato, ma non possiamo ignorare che nel 2008 il sistema moda, in Italia, stava recuperando soprattutto sul fronte internazionale. Poi e' venuta la crisi che non ha risparmiato nessuno ed ora lo scenario che sembra intravedersi e' migliore. Tuttavia il settore presenta ancora delle criticita' che possono essere risolte soltanto con un impegno preciso da parte delle istituzioni". "I nostri prodotti -osserva Franceschini- sono molto richiesti, pero' le piccole e medie aziende che rappresentano la maggior parte del sistema imprenditoriale, si trovano a dover superare molti ostacoli per continuare la loro attivita' o anche solo per ampliarla". "Uno dei problemi principali -continua- e' la difficolta' di accesso al credito. Quello della moda nelle tabelle bancarie figura come 'settore a rischio', con conseguenti ed inevitabili limiti alla concessione di prestiti. Per questo Federmoda e la Cna in generale si stanno impegnando affinche' l'impegno dei manager bancari si concretizzi con l'operativita' allo sportello". "La nostra associazione che opera a sostegno delle imprese con iniziative e consulenze nel campo della formazione, del marketing e della promozione commerciale -rimarca- punta anche a promuovere le aziende produttrici sul mercato estero, in particolare Giappone e Federazione Russa, organizzandone la partecipazione a mostre e fiere di settore e ad iniziative autonome di promozione. Ma serve un sistema integrato di politiche industriali per il tessile, l'abbigliamento e il calzature, altrimenti e' tutto inutile". Fonte:Adnkronos
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