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2015-01-01

'MADE IN ITALY': APPELLO ALTAGAMMA, VALORIZZARE LAVORI MANUALI

Valorizzare i lavori manuali e spingere i giovani italiani a considerare la carriere tecnico-professionali come opzioni di pari livello rispetto ai mestieri intellettuali: questo l'obbiettivo del progetto "Il successo nelle mani" che vede collaborare dall'inizio dell'anno Fondazione Altagamma, l'organismo che da vent'anni riunisce 77 imprese dell'industria italiana di eccellenza, e il Centro Sperimentale di Cinematografia. La collaborazione e' stata formalizzata questa mattina con la convenzione siglata dal Presidente di Fondazione Altagamma, Santo Versace e dal Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Francesco Alberoni. Il Centro Sperimentale di Cinematografia sta lavorando alla realizzazione di un documentario che sia in grado di rilanciare l'immagine del lavoro manuale nelle aspirazioni degli adolescenti e nelle scelte formative che si apprestano ad affrontare. Il documentario si sviluppa attraverso otto interviste, tra gli associati di Altagamma, a maestri d'eccellenza e ai loro giovani e talentuosi apprendisti. "Quello della formazione ai lavori manuali e' un ambito di importanza cruciale per quelle Imprese dell'alto di gamma che sono il traino del sistema industriale italiano, e il fiore all'occhiello del Made in Italy" ha detto Santo Versace.
"Purtroppo e' in corso una vera e propria crisi di vocazione per questi lavori: i mestieri manuali su cui si fonda il successo delle imprese italiane piu' famose nel mondo non attraggono i giovani, hanno perso l'alone di fascino che circondava il lavoro artigianale. Per questo e' fondamentale un programma di rivalorizzazione del lavoro manuale, che a nostro avviso deve necessariamente partire da una campagna di informazione rivota ai giovani e alle loro famiglie". "Il lavoro manuale sta passando in mano agli immigrati" ha proseguito Francesco Alberoni "Prima le attivita' piu' povere come raccogliere i pomodori nel meridione, poi quelle piu' faticose come il facchino e il manovale, poi l'operaio specializzato, il falegname, l'idraulico, l'elettricista il muratore, il camionista. E qui ormai rischiano di restare disoccupati gli operai italiani piu' anziani. Ma il pericolo maggiore riguarda tutte quelle attivita' manuali che richiedono un complesso apprendistato, l'uso di tecnologie sempre piu' moderne, pensiamo ad esempio alle attivita' di alta sartoria o di alta gioielleria".
Fonte: AGI
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