Brescia, Pmi all'estero
Una fiera dell'internazionalizzazione, come «orientamento alla crescita e risposta alla crisi»: è l'Open Day - aperto ieri, si chiude oggi - organizzato a Brixia Expo da Ubi Banca per offrire alle imprese un'ampia gamma di informazioni. Negli stand oltre cento esperti da tutto il mondo, sia del gruppo bancario che professionisti, a disposizione degli oltre 500 iscritti per suggerimenti, e non solo. «Con i nostri uffici in loco possiamo accompagnare il percorso di business, con un supporto ad hoc, consulenze e finanziamenti», ha spiegato Elvio Sonnino, direttore generale del Banco di Brescia.
UN EVENTO a «chilometri zero», come l'ha definito Luca Monti, responsabile corporate del gruppo Ubi, parlando di un simbolico viaggio per i continenti dedicato alle Pmi interessate al mercato globale, in particolare ai Paesi del cosiddetto «Bric» - cioè Brasile, Russia, India e Cina - dove Brescia nel primo semestre 2011 ha venduto beni per 495,7 mln di euro (+33,7%, è sesta in Italia; dati Confartigianto). In programma anche workshop e tavole rotonde, con testimonianze dirette e relazioni dei responsabili degli uffici di rappresentanza Ubi a Mosca, Mumbai, Hong Kong, San Paolo e Singapore. Sulla Russia, ad esempio, si sono concentrati Vittorio Bertasi, amministratore delegato del calzificio Bellafonte di Castel Goffredo, e Pierluigi Faggioli della società fondata dal gruppo Lu-Ve a Sud della capitale russa. Bertasi ha delineato un Paese «innamorato del made in Italy di segmento medio alto», anche se non mancano alcune insidie, in particolare sul fronte pagamenti. Faggioli ha puntato l'attenzione su un business che raddoppia ogni anno, sul costo del lavoro ben inferiore a quello italiano, raccomandando di affidare l'azienda a un direttore generale «fedele e possibilmente italiano...».
L'INDIA è stata «illustrata» con una serie di dati eloquenti: una crescita del 7,5-8% l'anno, una capacità di sfornare due milioni e mezzo di ingegneri ogni dodici mesi; senza dimenticare una burocrazia che si sta snellendo, incentivi governativi su vari fronti. Settori trainanti sono i servizi, le telecomunicazioni, l'immobiliare, mentre l'automotive ha conosciuto uno sviluppo non indifferente offrendo opportunità anche a Brescia. L'Italia è salita al dodicesimo posto nella graduatoria degli investitori, ma può fare di più: l'interesse non manca, lo conferma anche la missione, coordinata da Pro Brixia, che partirà il prossimo fine settimana con oltre 40 imprenditori. Un'attenzione crescente per i Paesi emergenti, ma non solo, testimoniata anche da quanti hanno deciso di essere in fiera. «Siamo interessati, considerato che esportiamo la stragrande maggioranza della produzione, impianti per l'estrusione dell'alluminio: in Cina il 40%, in America il 30%», ha detto Bruno Marinelli della Omav (gruppo Metra). Nuovi sbocchi sono tra gli obiettivi della «Palini Vernici» di Pisogne (l'Europa vale già il 30% del volume d'affari). «Un terzo del personale è dedicato alla ricerca per migliorare il prodotto, ma ora dobbiamo potenziare la rete commerciale», ha spiegato Anna Nichetti, esponente della terza generazione.
A BRIXIA EXPO anche Omb International (gruppo Brescia Mobilità), che già vende molto in Spagna, tramite una controllata, oltre che in Europa. «Stiamo puntando al Medio Oriente, alla ex Jugoslavia, al Sud America», ha detto detto Roberto Guerra, responsabile finanziario di Brescia Mobilità. Attratto dall'estero anche Angelo Crescini che, nel 1990, ha rilevato dal padre la C.a.m. di Mura, attiva anche nel settore del riscaldamento. «Ho investito un milione e mezzo nel 2007 per un nuovo bellissimo stabilimento, poi è arrivata la crisi, ma ce la faremo».
Fonte: Bresciaoggi.it
