Proposte dell' Istituto Tutela Produttori Italiani
Di seguito rimettiamo le Proposte elaborate dall' Istituto Tutela Produttori Italiani.
Il presidente dell' Istituto, Prof. Walter Martini, dichiara: "con queste proposte non pensiamo di salvare l'Italia , ma unite al progetto di sviluppo del Governo, potranno concorrere in modo qualificato. "
1)NORMATIVA MADE IN ITALY
Ditte che producono interamente in Italia:
La nostra proposta si sostanzia nel Made in Italy Certificato da Ente terzo sulla base di un disciplinare al quale l’Azienda deve attenersi.
Il disciplinare sarà approvato e riconosciuto dal Ministero delle Attività Produttive.
Ditte che producono Made in Italy doganale (51% in Italia con finitura in Italia):
La nostra proposta si sostanzia nella obbligatorietà per l’Azienda di applicare sul prodotto l'etichetta Made in Italy. Con l'obbligo della sottoscrizione di un codice etico approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Ditte che producono interamente all’estero:
La nostra proposta è quella inserita nel punto 2 “Lotta alla contraffazione e sicurezza del consumatore”.
2)LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E SICUREZZA DEL CONSUMATORE
Introduzione l'obbligatorietà della Certificazione ambientale, etica e sull’igiene e la sicurezza dei prodotti di provenienza extra Cee.
3)RECIPROCITA'
Il principio della reciprocità dovrebbe essere alla base del commercio internazionale. I Produttori Italiani dovrebbero essere messi nelle condizioni di competere alla pari con tutti gli operatori mondiali. Tutte le regole dovrebbero essere uguali.
4)ETICHETTATURA
I Produttori Italiani, i produttori esteri e gli importatori oltre all’attuale etichettatura riportante la composizione dei materiali, dovrebbero indicare l'origine delle lavorazioni dei materiali (Made in).
5)FORMAZIONE
E' auspicata la modifica dell’Istituto dell’apprendistato. Lo Stato si dovrebbe far carico di almeno il 50% dei costi dell'apprendista. Gli artigiani e le piccole Imprese si faranno carico del 50% del costo dell'apprendista e dei costi dei materiali d’uso, delle macchine e delle attrezzature necessarie.
6)DELOCALIZZAZIONE
Il Ministero dello sviluppo economico dovrebbe istituire un albo delle Ditte che delocalizzano, con l’istituzione di un comitato di controllo. Ciò per evitare il verificarsi di situazioni di sfruttamento del personale nelle nazioni povere ovvero il verificarsi di altri abusi (inquinamenti ambientali), contraffazione e/o concorrenze sleali. All'importazione delle merci dovrebbe essere richiesta certificazione etica, ambientale ed igienico sanitaria.
7)PROMOZIONE
E stato proposto al Ministero dello Sviluppo Economico di regolamentare le agevolazioni alla promozione attraverso un sistema di premialità. Invero tenere conto dell'incidenza produttiva delle Imprese: 100% Made in Italy, 51% con finitura in Italia, prevalente produzione all'Estero (richiesta di risoluzione parlamentare del 04 marzo 2011).
8)COOPERAZIONE
Per dare concretessa ed un indirizzo all'autosufficienza, Il Ministero degli Esteri potrebbe istituire un fondo per lo sviluppo delle attività produttive tipiche locali delle nazioni in via di sviluppo.
9)DEFISCALIZZAZIONE E DECONTRIBUZIONE
Segnalazione al Ministero dello Sviluppo Economico per un'immediata defiscalizzazione e decontribuzione degli oneri sociali per le Imprese, da avvertire come una chiara e concreta volontà di sostenere il sistema produttivo Italiano e una spinta per la difficilissima fase di riavvio.
Inoltre non va trascurato che il meccanismo della decontribuzione/defiscalizzazione offre un ulteriore strumento per combattere l’illegalità e il sommerso, fenomeni sempre più preoccupanti.
L'iniziativa ben si inserisce tra gli obiettivi dell’Agenda di Lisbona, per l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, intervenendo proprio sulla difesa delle Imprese, come quelle della Moda, alleggerendone i costi, in modo proporzionale alla percentuale di manodopera femminile (comunicazione del 17 marzo 2010).
10)RICERCA
Defiscalizzazione automatica di tutti gli investimenti in ricerca.
11)RISORSE FINANZIARIE
Possibilità di attingere alla garanzia statale (ex legge 662) attraverso tutte le banche. Riserva del 50% delle risorse per le Imprese che producono 100% Made in Italy.
IL PRESIDENTE
Prof. Walter Martini