Industria illuminotecnica, innovazione e export trainano la ripresa del settore
L’industria Illuminotecnica italiana rappresentata da Assil (Associazione Nazionale Produttori Illuminazione) aderente a Federazione ANIE, dopo un biennio difficile, ha chiuso il 2011 con una crescita del volume d’affari complessivo del 5,0% a valori correnti (+1,1% la corrispondente variazione nel 2010, a fronte di una flessione del 19,1% nel 2009). Il comparto ha beneficiato del consolidamento della ripresa internazionale nella prima parte dell’anno sui principali mercati.
E’ prevalentemente il canale estero ad aver fornito linfa al recupero del comparto in corso d’anno. Negli ultimi anni le imprese hanno avviato crescenti strategie di internazionalizzazione, volte a intercettare una domanda a più elevato potenziale nei nuovi mercati, in particolare quelli extra europei. Tali strategie sono state accompagnate da importanti interventi di diversificazione commerciale, di rafforzamento dei brand e dall’avvio di nuove formule distributive tese a cogliere diversi profili di consumo. La crisi non ha frenato il processo di riposizionamento competitivo sui mercati esteri avviato dalle imprese. Queste dinamiche sono testimoniate da un incremento delle esportazioni che sfiora in chiusura di 2011 il 10% (+7,1% la corrispondente variazione nel 2010).
La capacità delle imprese di cogliere opportunità oltreconfine è risultata determinante per avviare il processo di recupero delle perdite subite per effetto della crisi, innescando quella stretta equazione fra crescita ed export che ha caratterizzato la prima fase della ripresa. Guardando in dettaglio alle principali aree geografiche di destinazione delle vendite estere di tecnologie illuminotecniche, nel corso del 2011 importanti risultati sono stati messi a segno dagli operatori a 360°, in particolare in mercati strategici quali America Latina, Medio Oriente e Paesi dell’Est Europa. Va ricordato che in quest’ultima area le imprese hanno da tempo, con lungimiranza, avviato azioni di ingresso in mercati a elevato potenziale come quello russo. Unico segno negativo è rappresentato dalle tendenze delle esportazioni rivolte alle regioni nordafricane. La difficile situazione esplosa a inizio 2011 in Nord Africa - area che in anni recenti era stata oggetto di ampie strategie di internazionalizzazione da parte delle imprese - si è riflessa negativamente sulle esportazioni di Illuminotecnica. A fronte di tale scenario, gli operatori hanno saputo tuttavia ri-orientare prontamente il posizionamento geografico delle aree di sbocco verso altri mercati particolarmente dinamici.
Si mantiene più debole il contributo del mercato interno (+4,2% la variazione nel 2011). La domanda domestica rivolta alle tecnologie illuminotecniche stenta a riprendere vigore, condizionata da una bassa dinamicità in termini di consumi e investimenti nel territorio nazionale.
Il difficile quadro congiunturale, in particolare le forti criticità nel mercato del lavoro, penalizza la propensione al consumo delle famiglie italiane. Crescenti esigenze di rigore nei bilanci agiscono, invece, da freno alla spesa pubblica per nuove opere.
I risultati positivi evidenziati dal comparto Illuminotecnica nel corso del 2011 devono molto all’impegno costante portato avanti negli ultimi anni dalle imprese e rivolto al rinnovamento del portafoglio prodotti. Innovazione tecnologica ed esplorazione di nuove nicchie di mercato sono i principali cardini di questo percorso di lungo periodo. L’evoluzione tecnologica dell’offerta industriale, in risposta a modelli di consumo più evoluti, si conferma importante driver di sviluppo del comparto. L’innalzamento e la rimodulazione del mix dei prodotti ha, in particolare, accompagnato le imprese fornitrici di tecnologie per l’illuminazione nel processo di apertura ai mercati esteri. Fra le principali sfide affrontate dagli operatori nel periodo più recente si annovera l’esigenza di coniugare la diffusione di tecnologie innovative con un upgrading dell’offerta che tenga conto della componente design. L’innovazione tecnologica risponde anche alla domanda espressa da una nuova classe di consumatori più attenta agli aspetti green, quali efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
Le indicazioni provenienti dal portafoglio ordini segnalano che, pur in un quadro di rallentamento della ripresa internazionale, il canale estero contribuirà in maniera rilevante al recupero di comparto anche nella prima parte del 2012, a fronte di un mercato interno che stenta a mostrare segnali di inversione di tendenza. Nel più lungo periodo innovazione tecnologica, adeguamento dell’offerta a paradigmi di consumo inediti e crescente proiezione internazionale continueranno a guidare lo sviluppo dell’Illuminotecnica italiana.
“Lo slancio mostrato dall’Illuminotecnica italiana, storico comparto di eccellenza del Made in Italy, in uscita dalla crisi pone le proprie basi nel percorso pluriennale di accelerazione dell’innovazione portato avanti dalle imprese” – ha commentato il Presidente di Assil-Anie Patrizia Di Sano. “Nell’ultimo decennio abbiamo intrapreso un cammino di trasformazione ad ampio raggio che si declina in rinnovamento tecnologico del portafoglio prodotti, in in ripensamento delle strategie commerciali, in un allineamento ai nuovi bisogni espressi dal mercato, in particolare in un’ottica green. La crisi non ha frenato, ma anzi fornito nuovo impulso a questo percorso”.
“L’opera di rinnovamento dell’offerta portato avanti in questi ultimi anni ha interessato in particolare il segmento dell’illuminazione tecnica rivolto a specifici impieghi in ambito non residenziale. Altro fattore chiave dello sviluppo di comparto è certamente l’internazionalizzazione. Innovazione tecnologica e apertura ai mercati esteri sono strettamente collegati – ha proseguito il Presidente Di Sano. Grazie a una accresciuta competitività nell’offerta, nello scenario post-crisi le imprese italiane fornitrici di tecnologie per l’illuminazione hanno saputo cogliere significative opportunità nei mercati oltreconfine, agganciando l’onda della ripresa internazionale”.
“Anche Assil sta evolvendo in risposta ai crescenti mutamenti di contesto – ha concluso il Presidente Di Sano. A partire da gennaio 2012 l’associazione si articolerà, attraverso la creazione dei due gruppi - Mercato e Tecnico Legislativo - in una nuova struttura organizzativa, superando la divisione merceologica e avvicinandosi ai nuovi driver che stanno guidando lo sviluppo di mercato. Il nostro impegno continuerà pertanto a essere rivolto ad accompagnare le imprese associate nell’affrontare le sfide di uno scenario in rapida trasformazione ”.
“Un problema importante che colpisce il comparto dell’illuminotecnica è la vera e propria invasione sul mercato italiano di prodotti non conformi alle direttive comunitarie, per i quali al basso costo corrisponde una scarsa qualità – ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, Presidente di Federazione Anie.
“A fronte di un mercato domestico in perdurante debolezza, la continua penetrazione di queste merci è confermata dalla crescita a due cifre delle importazioni che rendono questo fenomeno preoccupante anche ai fini della sicurezza del consumatore finale – ha proseguito Gemme.
“Per tutelare l’eccellenza dell’industria italiana dell’illuminotecnica occorre agire attraverso rigorosi controlli di mercato che andrebbero fatti innanzitutto nelle dogane, onde evitare fin da subito l’ingresso di questi prodotti nel ciclo distributivo. La qualità della produzione illuminotecnica italiana è elevata – ha concluso il Presidente Gemme – e ha visto nel tempo investimenti significativi, ad esempio per i prodotti a minore impatto ambientale. Gli sforzi dell’industria si scontrano spesso con prodotti non rispettosi delle normative che inquinano di fatto il mercato e le sue dinamiche competitive.”
Fonte: Illuminotecnica.com