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2015-01-01

Crisi: Confartigianato, Ict food e greeneconomy i settori che resistono

Creativita' e ingegno made in Italy non si arrendono alla crisi. Pur tra mille difficolta', c'e' un piccolo 'esercito' di 351.566 imprese artigiane (pari al 24,3% del totale di 1.448.867 aziende artigiane) che, nell'ultimo anno, hanno fatto registrare un trend positivo, con una crescita dell'1,96%. Ai primi posti per tasso di sviluppo imprenditoriale vi sono le attivita' legate all'information technology, alla green economy, alle riparazioni, all'alimentare.

La classifica delle attivita' anti-crisi e' stata stilata dall'Ufficio studi Confartigianato che ha rilevato i settori nei quali, da giugno 2011 a giugno 2012, si e' registrata la maggiore crescita del numero di aziende artigiane.

Resiste l'information & communication technology dove, nell'ultimo anno, sono nate 760 aziende (+6,4%) che fanno salire a 4.915 le imprese artigiane impegnate nella produzione di software, consulenza informatica, installazione e manutenzione di apparecchiature.

La coscienza ecologista si fa largo nelle abitudini dei nostri connazionali e si afferma come 'motore' di iniziative imprenditoriali: negli ultimi 12 mesi sono nate 5.029 imprese che portano a 37.714 le attivita' artigiane della green economy, con un aumento del 5,6%.

Gli italiani non rinunciano al buon cibo e cosi' nella ristorazione operano 49.238 imprese (6.104 nuove aziende, pari a +2,2%, tra giugno 2011 e giugno 2012) e nella produzione alimentare sono attive 39.114 aziende (2.440 nuove imprese, +0,85% nell'ultimo anno).

Complessivamente, nell'ultimo anno, le imprese artigiane hanno fatto registrare le migliori performances in Liguria e Lazio con un tasso di crescita rispettivamente dello 0,7% e dello 0,4%. Male invece in Sardegna (- 2,5%) e in Veneto (-1,8%). A livello provinciale, il maggior dinamismo imprenditoriale appartiene a Genova, dove gli artigiani sono aumentati dell'1,52%, seguita da Macerata (+1,51%) e da Roma (+0,82%). Al capo opposto della classifica, il calo maggiore si registra a L'Aquila (-2,47%), Verbano-Cusio-Ossola (-2,52%) e Cremona (-2,61%).

''I dati confermano - sottolinea Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato - che, nonostante la crisi, gli artigiani e, piu' in generale, i piccoli imprenditori hanno continuato a fare tutto il possibile per sostenere l'economia. La nascita di tante aziende e' un segnale di vitalita' che va incoraggiato. Adesso, in questo momento cosi' difficile, ci aspettiamo che anche gli altri, a cominciare ovviamente dal Governo, facciano la loro parte, promuovendo le azioni necessarie per rilanciare la crescita e sostenendo il tessuto produttivo delle Pmi italiane''.

FONTE: ASCA.IT

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