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2015-01-01

Google sfida il governo: il Made in Italy lo promuoviamo noi

Eric Schmidt ha annunciato oggi a Roma che BigG investirà in Italia e ha invitato la pubblica amministrazione a puntare sulla banda larga per rilanciare il paese.

È arrivato persino il presidente di Google, Eric Schmidt, oggi a Roma per annunciare un nuovo progetto e un "importante investimento” dell’azienda di Mountain View che punta a promuovere il made in Italy all’estero tramite il digitale. Perché a volte "anche le cose scontate non si realizzano se c’è un clima politico sfavorevole”. Schmidt è stato l’ospite d’onore del Big Tent, evento organizzato da Google per aiutare la crescita economica delle imprese grazie allo sfruttamento del digitale in senso ampio. Prima di Schmidt sul palco del Tempio di Adriano è salito il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che ha ribadito la propria volontà di "far tornare l’agricoltura figa” (testuali parole). Proprio al governo Schmidt ha rivolto un messaggio: "Le piccole aziende non sono nelle grandi città, hanno bisogno di banda larga veloce, wireless e LTE, perché nulla può succedere senza queste cose. La pubblica amministrazione deve farsi carico dell’alfabetizzazione digitale perché questa cosa si ripagherà da sola per i prossimi decenni. Deve proteggere gli imprenditori, che sono persone particolari. E c’è un’altra cosa da fare: ammettere nuovi ingressi ed eliminare certe leggi, perché così ci si apre al mercato. Non serve altro, il resto verrà da sé”.

Durante il dibattito che ha preceduto l’intervento del presidente di Google sono stati illustrati alcuni casi di successo di aziende italiane che si sono rialzate grazie al digitale. Fra queste Berto Salotti, azienda artigiana nata in Brianza nel 1974 e che produce design imbottito realizzato a mano e su misura, da cui è nato il primo corporate blog del settore arredamento, grazie al quale esporta oggi in Europa e Russia, con gli Usa nel mirino. Caffe Carbonelli, fondata nel 1981 a Napoli, azienda artigiana che utilizza ancora l’antico metodo della tostatura a legna, che dal 2006 si è aperta all’e-commerce e oggi distribuisce uno dei caffè più venduti del web, è tra i migliori venditori su Ebay.it e vende in tutta Europa e nei paesi Arabi. Infine i Marchesi de’ Frescobaldi, la cui attività vinicola affonda le proprie radici nel 700 e grazie a sito multilingue a app oggi esporta negli Stati Uniti, in Canada, Germania, Svizzera, Giappone e Russia e altri 80 paesi.

Schmidt è venuto in Italia a promuovere proprio questo binomio: digitale ed esportazione. Il sunto della giornata l’ha fatto il professor Stefano Micelli, docente di Economia e gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia: “L’Italia sta registrando una crescita delle esportazioni mai vista prima, vecchia economia e nuova economia sono oramai la stessa cosa e anche le piccole imprese possono esportare grazie al marketing digitale”.

Schmidt ha mostrato ottimismo quando ha parlato delle possibilità del nostro Paese di uscire dalla crisi, che per lui rappresenta il passato, e di cui non vuole parlare, preferendo guardare alla crescita. "Noi la vediamo così: l’Italia è un bel marchio e la possibilità di legare questo marchio ai prodotti è una delle componenti dello sviluppo digitale. In futuro le pmi avranno accesso a tecniche di produzioni tridimensionali come la stampa 3D. La tecnologia non è più riservata alle grandi aziende”.

L’importanza della stampa 3D è stata al centro dell’intervento del presidente di Google. "Non esiste più la grande produzione, il futuro sono produzioni personalizzate per le nicchie”. E questo dovrebbe essere di stimolo per la creatività italiana: "Molte grandi aziende in questo scenario cercheranno i designer e gli stilisti italiani, perché stiamo tornando a una produzione dettagliata”. Schmidt invoca però nuovi metodi di marketing, sottolineando che “ sono i giovani i più adatti per commercializzare i prodotti delle aziende italiane”.

Il concetto di "formare gli italiani per il futuro” è un tema chiave che Schmidt ripete più volte. Lo fa anche quando ricorda l’operazione già realizzata di inviare giovani a spiegare alle aziende come sfruttare il digitale. "È difficile nelle imprese Italiane portare il cambiamento. Bisogna che si mettano a tavolino a pensare cosa succederà fra cinque anni e per buona parte delle imprese i soldi fra cinque anni arriveranno dal web e dall’esportazione. Oggi però la fonte principale è ancora il territorio locale”.

Google è convinta che in Italia sia necessario  "dare vita a una nuova industria basata sui giovani e non c’è nulla di più importante dell’uso di Internet per far crescere questo paese”. Per questo investirà nella promozione del made in Italy concentrandosi su tre aspetti: "Far conoscere le eccellenze nascoste, diffondere tra gli imprenditori le competenze digitali e valorizzare i giovani come promotori della transizione al digitale dell’economia italiana”.

[fonte: wired.it]

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