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2015-01-01

Esportare la Dolce Vita, Calenda: 200mln per investimenti nel Made in Italy

“Il Made in Italy, anche nel settore dell’oreficeria, è la nostra forza e valorizzarlo per noi è essenziale”.

E’ il vice Ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda a sottolineare ancora una volta l’importanza di provenienza e confezione dei prodotti dell’eccellenza italiana. L’occasione quella offerta dal convegno della Federorafi di Confindustria Arezzodedicato alle opportunità di crescita che i nuovi mercati esteri offrono al settore orafo in Italia.

“Esportare la Dolce vita”, questo il titolo dell’incontro che ha presentato un report dettagliato sul mercato nazionale ed internazionale con particolare attenzione alle aziende del settore.

“Nonostante la crisi economica – ha commentato il vice ministro – il settore orafo italiano vanta una posizione primaria sia nella produzione del lavorato che nell’export. Giornate come quella di oggi servono per riflettere concretamente su aspetti di particolare attenzione. Dobbiamo trovare la giusta strada per valorizzare a pieno i prodotti “belli e ben fatti” e presentarli nei paesi con economia emergente. In questo senso abbiamo preso in analisi i 30 paesi economicamente più dinamici.”.

Un percorso non certo semplice ma che trova appoggio anche nello “Sblocca Italia” dove viene riservato uno spazio ben preciso alla crescita del “Made in Italy”.

“Con questa manovra prevista dal Governo Renzi – ha sottolineato Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria– l’export dovrebbe crescere di 50 miliardi con una ricaduta di un punto percentuale sul Pil”.

Secondo quanto emerso nello studio presentato durante la giornata nel 2019 il nostro export, nei 30 paesi indicati, potrà raggiungere i 16,6 mld di euro, in aumento del 40% rispetto al 2013 e di 23 punti superiore alla dinamica stimata per le esportazioni nei mercati maturi. Di questi 16,6 mld, ben 3 mld saranno rappresentati da prodotti di oreficeria-gioielleria, con una quota rilevante in più verso gli Emirati Arabi. Anche la Russia, nonostante in questo periodo la politica renda gli operatori più prudenti e le transazioni più caute, nel medio termine offre grandi occasioni imprenditoriali. Per la prima volta in questa edizione sarà presentato un focus sull’importanza della cultura e della produzione audiovisiva italiana come veicolo di esportazione di prodotti “belli e ben fatti”.

“Visto il mercato interno così fermo, per le imprese esportare è diventata una vera necessità, ed inoltre nel mondo c’è una domanda crescente di “Made in Italy”, anzi, l’Italia rappresenta il Paese con il maggior potenziale di crescita inespressa. Si stima che entro il 2019 ci saranno 202 milioni di nuovi clienti la maggior parte dei quali in Cina, India, Brasile e Russia, mentre la domanda rimarrà debole in alcuni mercati avanzati – afferma Ivana Ciabatti, Presidente della Sezione Orafi di Confindustria Arezzo – tutte economie in cui il made in Italy già oggi afferma il proprio valore e rappresenta per i consumatori uno status, grazie alla forza dei marchi italiani. Siamo convinti che il nostro settore possa crescere e svilupparsi, purché gli Enti preposti ci diano una mano riducendo gli ostacoli che abbiamo: difficoltà di accesso al credito, dazi doganali, bassa capitalizzazione delle imprese, alleggerimento della burocrazia e delle tasse”.

[fonte: arrezzonotizie.it]

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