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2018-10-01

Respinte 5 mila tonnellate di grano: la nave non passa i controlli sanitari

È successo questa mattina in Sicilia, nel Porto di Pozzallo. Arrivata la nave carica, sono state respinte 5 mila tonnellate di grano. Prima i controlli dei tecnici, poi la respinta. Le condizioni della semente non sono piaciute, la nave torna indietro. Ma cosa è successo di preciso?

È arrivata stamattina nel Porto di Pozzallo, Sicilia, una nave carica di 5 mila tonnellate di grano duro, proveniente dal KazakistanL’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, ha disposto i controlli immediati.

Sul posto sono accorsi gli uomini dei Carabinieri Forestali, la Sanità Marittima e gli ispettori fitosanitari. Quando i tecnici sono arrivati sul posto, hanno effettuato subito delle analisi sulla semente. Una volta, però, fatte tutte le verifiche opportune hanno dichiarato l’inadeguatezza. “Le condizioni del grano contenuto nella stiva della nave non rispettano le norme di qualità e sicurezza italiane, per tale motivo non può essere scaricato”.

La merce, infatti, è risultata non idonea per l’alimentazione umana, a causa di vistose ed estese chiazze di muffa e umido.

Con questo intervento, la Sicilia ha alzato la voce! Verrebbe quasi da dire “Finalmente!”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, non ha voluto fare sconti e ha voluto proteggere il nostro patrimonio nazionale di grano duro.

Non è la prima volta, comunque, che il grano proveniente dall’estero viene respinto dopo dei controlli tecnici. Uno dei primi a far eseguire dei controlli in loco fu il passato dirigente generale del dipartimento di Agricoltura, Cosimo Gioia. Dopo i controlli, però, Gioia perse il posto.

I militari della Forestale   hanno prelevato dei campioni già spediti all’Istituto Zooprofilattico di Palermo, per delle analisi più approfondite. Intanto, la nave proveniente dal Kazakistan torna a casa.

La dichiarazione del Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “Tolleranza zero con chi pensa di continuare a introdurre in Sicilia merce non in regola con le norme sanitarie, specie se si tratta di prodotti destinati all’alimentazione. Con l’assessore Bandiera abbiamo intensificato i controlli e ringrazio le guardie forestali regionali e gli ispettori fitosanitari per l’impegno profuso”.

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