Nuova Tappa Italian Concept: Giappone
Il Giappone per molti anni ha rappresentato la Seconda potenza economica mondiale e se negli ultimi tre anni ha risentito di un forte rallentamento oggi questa potenza è un mercato da riconquistare.
Il Giappone ha una popolazione doppia rispetto a quella italiana.
I rapporti Italia-Giappone sono ottimi. Dagli inizi degli anni novanta si parlò in Giappone di Italia-boom dovuto all'apprezzamento del popolo giapponese per la cultura e le tradizioni del nostro paese e poi si è aggiunto l'apprezzamento per i nostri prodotti “Made in Italy”: abbigliamento (30% di cui maggiori gli acquisti delll'abbigliamento uomo), profumeria e cosmesi (19%), gioielli (18%), accessori pelletterie e calzature (14%), alimentare (20%) e da un paio d'anni quantità significative dell'arredo casa (20,5%), in particolare luxury goods di design. Grande interesse viene dato dai giapponesi alla salvaguardia dell'ambiente poichè il governo giapponese riconosce l'importanza di sviluppare una stretegia nazionale per migliorare il benessere della popolazione. E' ovvio che per intraprendere rapporti con il Giappone occorre capire anche la cultura di questo popolo ed in particolare che i giapponesi qualsiasi cosa facciano lo fanno in gruppo, le decisioni le prenderanno sempre con il team di lavoro non sarà mai solo un singolo a prendere una decisione quindi quando si individuerà il Patner con cui iniziare una trattativa è importante avere una comunicazione con tutto il team di riferimento. In Giappone ancora oggi abbiamo delle barriere tariffarie (dazi doganali e quote alle importazioni) e non tariffarie (normative stringenti sui prodotti alimentari). L'economia giapponese sta attraversando un periodo di bassa crescita ma resterà una delle maggiori economie mondiali ed assolutamente un mercato da riconquistare per molte aziende italiane. A seguito degli ultimi disastri (terremoto-tsunami, l'incidente alla prima centrale nucleare) che hanno visto il Giappone davvero in diifficoltà si sono verificati un arresto brusco della produzione interna con un considerevole arresto nella domanda dei prodotti di consumo esteri. Il Giappone è una realtà incredibile però, una popolazione caratterizzata da una forte dignità che permetterà all'economia nipponica di riprendere i suoi trend positivi con tassi di crescita che si amplieranno velocemente. Già a inizio anno abbiamo avuto notizia di un seppur sensibile aumento: sono aumentati i fatturati del 3,1% dei supermercati e del 0,2% dei grandi magazzini. In proporzione la grande crisi dei grandi magazzini è dovuta sia alla concorrenza dei negozi sppecializzati centrali e dei centri commerciali periferici, sia all'allontanamento dei consumatori dai prodotti di lusso accentuato e richiesto dal governo disciplina insorta dopo il disastro sismico. E' cresciuta invece la vendita online.
SETTORE ARREDO
L'interesse maggiore su Design italiano mobili e illuminazioni varie. Infatti hanno subito un buon aumento le esportazioni di mobili + 15,5%
A scegliere di acquistare i mobili italiani sono in genere famiglie di giovani benestanti giapponesi, di livello culturale mediamente elevato e inclini alle abitudini occidenatli.
Il principale limite alla diffusione del mobile italiano è rappresentato dalle ridotte dimensioni della casa giapponese. Tuttavia l'interesse crescente mostrato dalle riviste e dalla televisione giapponesi ha stimolato l'attenzione dei consumatori verso i prodotti italiani.
Oggi il design è una delle tematcihe più importanti è divenuto parte integrante della strategia distributiva e di marketing in Giappone i consumatori ritengono che il design e la qualità siano un mezzo per esprimere la propria personalità. L'Italia è un paese dove moda e design hannno storia e tradizione importanti. Per questo i consumatori giapponesi ricnoscono all'Italia una leadership nel Design ma repputano che il loro stile di vita possa miglirare adottando moda ed elementi di interni Made in Italy. L'”idea italiana” diventa una presenza sempre più viva e costante. I giapponesi sono molto aperti alle novità quando si tratta di migliorare il proprio stile di vita che ne fa accrescere il proprio status.
SETTORE AGROALIMENTARE
L'Italia vende al Giappone prodotti principalmente trasformati.
Ottima la performance del comparto alimentare:
Vino: Il complesso sistema di quote comporta un dazio del 30%. …...spumanti e distillati d'annata sono molto amati dai giapponesi. Vini fermi in questo momento 15% è la percentuale di importazione. E' vero che il vino italiano piace ma è anche vero che i vini italiani sono ancora troppo costosi ma per un semplice fatto che gli Importatori Giapponesi non sono abbastanza informati per poterli promuovere adeguatamente. Nelle enoteche giapponesi si trovano poche informazioni sui vini italiani. Una maggiore conoscenza la si può trovare solo dai ristoratori. Ancora troppo pochi importatori conoscono le varietà dei vini in Italia.
E' un mercato complesso ma poichè la cucina italiana è ben radicata fa sperare che questa eccellenza presto troverà un grande interesse considerando i 12.000 ristoranti italiani. Il prezzo medio delle bottiglie acquistate dagli importatori oscillano tra gli 11 e I 27 euro. Fondamentale per il produttore italiano è trovare il giusto Importatore, ma anche il giusto grossista, passaggio intermedio non obbligato, ma diffusissimo, prima di arrivare nella cantina del ristorante o dell'enoteca. Si sta passando da un canale Horeca ad un uso domestico.
In Giappone sono 5 le tipologie di consumatore oggi: il consumatore non abituale, quello immaturo nella pratica, l'elitario, l'informato e quello sensibile agli eventi. Il produttore italiano che vuole esportare in Giappone deve quindi capire che target vuole conquistare?!
Per il consumatore normale giapponese il vino non è una bevanda quotidiana ma per le occasioni speciali.
Il consumatore immaturo dichiara la sua difficoltà ad aprire una bottiglia di vino italiano con il tappo di sughero. Non poter finire la bottiglia influenza i consumi.
Il consumatore elitario giapponese adora bere vino.
Il consumatore giapponese informato più che bere studia ed affronta il vino con molta serietà leggendo molte riviste specializzate.
Il consumatore sensibile agli eventi: ogni volta che ricorre un evento importante ricollegabile all'Italia fa impennare gli acquisti (es. Unità d'Italia).
I produttori italiani devono allora riflettere su questi dati e organizzarsi ad esempio i produttori francesi fanno piccoli “formati” di bottiglie proprio per i consumatori giapponesi.
Fra i giapponesi con più di 20 anni l'85% dichiara di bere bevande alcoliche, tra questi il 14% beve vino spesso e il 6% bene abitualmente vino nel quotidiano.
La BIRRA domina con il 30%.
Formaggio: il sistema di quote tariffarie comporta un dazio del 35%. In questo momento 7% è la percentuale di importazione.
Salumi: viene applicato un sistema di quote tariffarie del 10%
Caffè: viene applicato un sistema di quote tariffarie del 12% è prodotto a seguito della contaminazione del modo di vivere occidentale che sta prendendo sempre più piede.
Salse di pomodoro: il sistema di quote tariffarie comporta un dazio del 17%
In questi primi mesi dell'anno: guadagnano le bevande liquidi alcolici e aceti + 6,3% (di cui i vini + 3,8%), la panetteria + 3,9% (rappresentata all'89% dalla pasta solo la pasta occupa il 70% dell'importazione nei confronti di altri mercati),
Stabili pomodori, passate, salse in questo momento 87% è la percentuale di importazione. Un aumento di importazione si è verificato sui succhi di frutta anche per via dei problemi di inquinamento nucleare.
Prosciutto crudo: in questo momento 66% è la percentuale di importazione.
Olio: in questo momento 56% è la percentuale di importazione.
Ma ancora CARCIOFI, PEPERONI SOTT'OLIO, MELANZANE SOTTOL'OLIO. In questo settore i carciofi però primeggiano.
SETTORE COSMETICO
Il mercato Giapponese si rivela un mercato molto importante sul fronte bellezza dai gusti elevati e sofisticati.
Particolare attenzione dei buyers giapponesi è dedicata al packaging. Il compratore giapponese si rivela particolarmente esigente e molto ricettivo delle nuove tendenze.
Crème corpo a base di semi d'uva e tripla vitamina E le preferite.
A seguire daremo qualche dettaglio specifico su tutta la persona:
CAPELLI
- i capelli dei giapponesi sono neri. A differenza di cio' che si crede, pero', non tutti hanno i capelli liscissimi, alcuni hanno capelli morbidi e un pochino mossi di natura. Lo spessore e' solitamente medio-grosso. La moda degli ultimi anni circa, pero', impone il capello nero out. Cosi' e' difficile vedere teste, soprattutto femminili, nere. I colori variano da un castano scurissimo a un castano chiaro rossiccio. Il Giappone e' il paese della standardizzazione, infatti vista una testa, le hai viste tutte. I tipi di taglio presenti in giappone saranno 2-3: liscio perfetto, liscio fino alle orecchie e mossi da li' in giu', caschetto, con frangetta o senza. Comecurano i capelli i giapponesi? Maniacali dello shampoo e balsamo. I flaconi in uso solitamente sono grandi (alti circa 20cm) e con l'erogatore a pressione, piu' o meno simili a quelli proposti da alcune case cosmetiche che in italia vendono linee professionali.
Tradizione vuole che i capelli delle giapponesi si curino anche con l'olio di camelia, che si dice rinforzino e lucididino il capello.
Ma la salute dei capelli nipponici deriva anche dall'alimentazione: mangiare tante alghe come quella konbu o hijiki pare che sia una vera e propria manna per i loro capelli.
Dimenticavo, in Giappone, si dice che sia buona norma lavare i capelli tutti i giorni. C'e' da considerare anche che in Giappone l'acqua e' molto meno calcarea.
VISO:
in Giappone e' abitudine di tutti che il viso, come anche il resto del corpo, vada lavato con una schiuma cremosa. Si dice sia proprio la schiuma a portare via le impurita'.
I prodotti preferiti prodotti che vengono usati per la cura del viso sono il tonico
una specie di tonico ma a base lattea, ricorda un po' il latte detergente fluido, ma e' molto piu' acquoso e non e' detergente, il siero, e la crema.
Per quanto riguarda il make up si seguono le tendenze dell'occidente. Particolare attenzione va agli occhi. Va tenuto presente però di una differenza che nelle pieghette nella maggior parte di casi l'occhio dei giapponesi diventa sottile e piccolo. Nell'antichita', l'occhio piccolo e sottile era sinonimo di bellezza, ma nella modernita', la bellezza e' avere l'occhio grande. Ed ecco che ci sono Aziende che offrono prodotti che creano questo effetto ampio senza uso del bisturi. L'effetto e' momentaneo o giornaliero.
Lo standard di bellezza in Giappone richiede una pelle bianca e bellissima.
Grande interesse per tutte le creme e i cosmetici che promettono una pelle bianchissima come la neve, senza macchie.
No al sole quindi, con protezioni che arrivano anche a 100.
CORPO:
i giapponesi in linea con la loro cultura curano il loro corpo curando anche l'anima. questo si esplica ad esempio nel bagno.
Il bagno e' il momento di maggior relax della giornata e in casa ha diritto a farsi il bagno per primo il capofamiglia, ovvero il padre/marito/nonno.
Come fanno il bagno i giapponesi? nelle case c'e' l'ofuroba ovvero la stanza da bagno, che e' la riproduzione in miniatura dei sento, i bagni pubblici.
l'ofuroba e' una stanzetta tutta piastrellata o con pavimento in plastica, completamente impermeabile. Ci si lava fuori dalla vasca e poi pulitissimi, ci si scalda nella vasca da bagno che puo' essere semplice acqua caldissima o profumata con aromi. Dentro ci si rilassa, si riflette sulla giornata o si pensa a se stessi, in totate solitudine. Quando ci si sente rilassti a sufficienza si esce dall'acqua e si mette un coperchio. L'acqua verra' riutilizzata dal successivo famigliare. Le moderne vasche da bagno hanno un sistema che tiene l'acqua calda. [no linguaggio sms] aggiungere acqua bollente per alzare la temperatura.
Le giapponesi sono maniache della depilazione. Oltre alle classiche gambe ascelle linguine, si depilano anche le braccia. Da qui l'uso smodato di prodotti preparatori, ad hoc, post depilazione e lenitivi.
I cosmetici e le creme cosmetiche in Giappone vengono venduti nei corner dei grandi magazzini oppure nelle farmacie. Le farmacie sono molto diverse da quelle italiane, ma ricordano piu' quelle americane. Sono tipo mini supermercatini e ci si trova davvero di tutto, dal cibo ai detersivi, passando ovviamente per i medicinali. Ovviamente la scelta di queste marche e' molto piu' vasta di quella presente in italia e copre anche la fascia medio-bassa con vendita di shampoo, detergenti, saponi, nei supermercati.
Le Aziende che vogliono conquistare il mercato trovano adesso più facilitazioni perchè in Giappone da un anno a questa parte, al di là delle rassicurazioni delle case cosmetiche e del governo, le clienti giapponesi sono spaventate perchè comunque queste crème utilizzano l'acqua e quindi il timore è che possono essere contaminate. Si ripete al di là delle rassicurazioni di questi mesi si è registrato un aumento considerevole verso i prodotti europei ed in particolare italiani.
SETTORE MODA
Restrinzioni alle importazioni solo su alcuni prodotti quali pellami e calzature in cuoio:
infatti ancora oggi il Giappone mantiene sul pellame e calzature un sistema di quote prevedendo un dazio del 24% per gli articoli “in quota” e un dazio del 30% per gli articoli “fuori quota”.
I Fattori che fanno la differenza per un'azienda di moda che voglia conquistare o riconquistare il mercato giapponese sono: focalizzazione sul prodotto, sullo Stile, sulla tecnologia italiana e sullo sviluppo qualitativo della rete commerciale.
Abbigliamento in tessuto, le calzature, l'abbigliamento a maglia maggiori settori di riferimento.
I buyers giapponesi sono interessati alla nostra grande ricerca dei tessuti utilizzati e ai tagli dei capi, in particolare a tutto il mondo sartoriale. Come in particolar modo l'amore per le camicie di cotone doppio ritorto.
Ma anche abbigliamento casual uomo e donna, maglieria esterna, prèt à porter e alta moda.